Mancini non convinto, ora decide Suning. Con l'addio pronti Leonardo o De Boer
Tra l'Inter e Roberto Mancini la tregua è armata. Lo sostiene stamane l'edizione della Gazzetta dello Sport, che parla di un Mancio che rimane isolato nelle sue posizioni all’interno della galassia nerazzurra. La ricomposizione tra le parti - precisa la rosea - passa da un faccia a faccia con i cinesi e dal dal lavoro sotto traccia che sta portando avanti il d.s. Piero Ausilio, che prima del manager meeting ha rassicurato il tecnico sull'arrivo di un esterno offensivo e sull'incedibilità dei big. Senza dimenticare che sul mercato si può operare a gennaio, così da avere il materiale per guadagnarsi tra autunno e inverno anche il rinnovo.
L'ex manager del Manchester City ha ascoltato attentamente, ma rimane poco sereno e convinto, nonostante le parole spese in pubblico da Thohir, che gli ha ribadito la piena fiducia: "Mancini è l’allenatore dell’Inter, credo molto nel suo lavoro", le parole del tycoon a Inter Channel.
Quello che è sicuro allo status quo è che lo jesino ha scartato l’ipotesi dimissioni, passando la palla della decisione definitiva alla proprietà cinese. Che se dovesse capire che non ci sono più margini per proseguire, opterà per la transazione, ipotesi che Mancini potrebbe anche non accettare.
A questo punto, la società, avendo capito che la situazione può evolvere in diversi modi, negli ultimi giorni si è cautelata con alcuni sondaggi per l'eventuale sostituzione del suo attuale tecnico:lòa prima strada, la più semplice, porta a Leonardo che traghetterebbe un anno in attesa dell’auspicato arrivo di Simeone, per poi passare dietro ad una scrivania. Rimane caldo pure il nome di Frank De Boer, gestito appunto da Kia e non a caso interpellato dopo che il suo agente Albers aveva negato un contatto.