Mancio-Inter, alta tensione: tra sette giorni decisivi gli Stati Generali a New York
Nonostante la secca smentita del diretto interessato arrivata dopo il test amichevole perso contro il PSG, la Gazzetta dello Sport oggi in edicola parla di probabile rottura tra l'Inter e Roberto Mancini. Dopo il summit andato in scena a Portland tra Erick Thohir e il tecnico jesino, la situazione è rimasta in stand-by, soprattutto alla luce della spiegazione fornita dal presidente nerazzurro al Mancio, secondo la quale, nonostante l'ingresso del nuova azionista di maggioranza, in questa sessione di mercato non si potranno modificare gli accordi presi con l’Uefa in chiave fairplay.
Il pensiero espresso dal club alla sua guida tecnica è un po’ il classico «prendere o lasciare», quindi una fiducia condizionata a determinate condizioni; dal cantos suo, l'ex manager del Manchester City Mancini ha spiegato che il modo per aggirare il fairplay c’era (triangolazioni di mercato con lo Jiangsu, la squadra cinese di Suning), e c’è tuttora, aumentando i ricavi tramite sponsorizzazioni. E che comunque, se la lo status quo è questo, non è corretto illudere i tifosi parlando in pubblico di Champions e di ritorno nella top ten mondiale, e poi cedere uno tra Brozovic, Icardi e Murillo - i 3 che garantirebbero l’agognata plusvalenza. Insomma, Mancini soprattutto contesta l’assenza di un vero progetto, e la sensazione è che con i due massimi dirigenti sia ormai impossibile ricostruire un rapporto.
E se Mancini dovesse dimettersi - al transare l’ultimo anno di contratto a Portland non si è fatto cenno - cosa farebbe l’Inter? La strada più probabile porta a Leonardo, che dopo un anno in panchina potrebbe sedersi dietro a una scrivania per lasciare il posto a Simeone. Più difficile la pista Fabio Capello, mentre Marcelo Bielsa, uomo da contratti annuali, ha un buon rapporto con il vice presidente Javier Zanetti. Tra gli allenatori italiani ci sono Cesare Prandelli e anche la suggestione Walter Zenga. Ma i consulenti di Suning avrebbero spinto pure per un portoghese. Villas Boas, già all’Inter con Mourinho, sarebbe stato contattato ma dopo aver lasciato lo Zenit vuole fare un anno sabbatico. Frank De Boer invece è sempre piaciuto a Thohir.
Detto di queste suggestione, che tali rimangono fino a prova contraria, il futuro tecnico dei nerazzurri verrà comunque definito durante gli Stati Generali che si terranno nella Grande Mela all’inizio della prossima settimana. Lì ci saranno anche i nuovi proprietari cinesi - da verificare però la presenza di Zhang Jindong, boss di Suning -, dai quali l’allenatore spera di avere quelle risposte chiare su progetto, fiducia reciproca, mercato e obiettivi stagionali che non ritiene di avere ricevuto qui nell’Oregon. Ma la rottura sembra vicina.