Marotta a Mediaset: "Turnover di Inzaghi saggio, non prenderemo la gara sotto gamba. Nandez? Fake news"
Direttamente dal prato dell'Estadio da Luz, dove tra poco Benfica e Inter si sfideranno nella gara valida per la quinta giornata del girone D di Champions League, Beppe Marotta si è soffermato con i colleghi di Mediaset Infinity per raccontare le sensazioni dell'immediato pre-gara e non solo.
C'è il rischio di prenderla sotto gamba?
"No, perché siamo l'Inter e sappiamo che siamo chiamati a rispondere sempre nel migliore dei modi in ogni competizione. Inzaghi deve gestire il gruppo alle prese con tanti impegni, tra club e nazionale, quindi il turnover è normale e saggio. Avremo una squadra inedita, 8/11 nuovi rispetto a domenica. Inzaghi deve gestire dal punto di vista psico-fisico il gruppo da una parte, dall'altra parte per i ragazzi nuovi sarà un'esperienza".
La vittoria stasera è importante anche per avere un gruzzoletto per il mercato? Nandez e Taremi sono nomi interessanti per gennaio?
"Sarebbe un'analisi riduttiva, quello che conta è la tutela del patrimonio tecnico, sappiamo di tanti giocatori infortunati in Serie A, la percentuale è cresciuta del 15%. Non si può immaginare di fare il mercato basandosi su una vittoria in Champions, abbiamo una squadra all'altezza per gli obiettivi della stagione e andremo avanti così. Quella di Nandez, con tutto il rispetto, è una fake news, disconosciamo le dichiarazioni dell'agente".
Come rispondi a chi dopo la gara con la Juve ha detto che l'Inter ha poco coraggio?
"Rispondo che il coraggio è un valore importante per i vincenti e noi ce l'abbiamo. Poi bisogna anche adeguarsi all'atteggiamento tattico dell'avversaria di turno, in questo caso la Juve, che era sempre pronta a ripartire in caso di nostro errore. Sicuramente credo che questa squadra non debba avere delle critiche da questo punto vista, quanto invece quando perde i punti con le piccole. Pareggiare a Torino è un risultato positivo, la prestazione è stata al di sopra della sufficienza".
Perché non c'è Cuadrado nella formazione titolare?
"E' reduce da un lungo infortunio al tendine che non è facile da gestire. In via precauzionale l'allenatore ha preferito non schierarlo, nel corso della gara avrà magari la possibilità di entrare".
Ausilio e Baccin quanto sono importanti? Può dirci che finirà la sua carriera all'Inter?
"Innanzitutto, il gioco del calcio è basato anche sulla squadra costruita fuori dal campo. Io ne ho costruita una che merita un plauso, ho la possibilità di avere due colleghi con cui ho creato grande sintonia e senso di responsabilità. Siamo persone mature, che si rispettano, per cui sono contento di lavorare con loro. Per quanto riguarda il contratto, devo dire che ho sempre avuto lunghi periodi anche alla Juve e alla Samp. Se arrivo alla fine del contratto, farei l'ad dell'Inter per nove anni. Avrei 70 anni, a quel punto è giusto anche guardare altrove (ride, ndr)".
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