Marotta: "Farò di tutto per rendere felice l'Inter. Rischio di non giocare le Coppe Europee? Non penso"
Non è mai una partita come le altre, a maggior ragione per lui come per il tecnico nerazzurro Antonio Conte. Ma visto il contesto e soprattutto i fatti delle ultime ore questo Juventus-Inter assume nuove connotazioni, altri significati. Beppe Marotta, ad della squadra nerazzurra, ai microfoni di Sky Sport non può fare a meno di esprimere il disagio per il momento particolare del nostro Paese, prima ancora che del calcio:
Cosa cambia con l'atmosfera che state vivendo in questo momento?
"Sicuramente è surreale, giocare una partita senza pubblico è pari allo zero. Credo che le difficoltà siano per i giocatori di trovare le giuste motivazioni. E' una situazione paradossale che speriamo possa finire presto".
Avrebbe definito surreale il tornare qui alla guida dell'Inter?
"Sono un uomo di sport, un professionista che si lega ai club dove è stato. Ci sta di separarsi, l'importante è amare questa professione e io lo faccio ancora oggi. Sono in una grande società e farò di tutto per rendere felici i nostri tifosi e il club".
Perché ancora resistenza di Conte su Eriksen titolare?
"Le partite durano 90 minuti, non è detto che dall'inizio debbano farsi scelte scriteriate. Conte valuta di giorno in giorno, poi dalla panchina possono sempre entrare giocatori determinanti".
Che conseguenze potrebbe avere sulle competizioni europee l'eventuale stop del campionato?
"Sono aspetti valutativi e giuridici diversi, ogni provvedimento della Figc riguarda le competizioni organizzate nelle varie leghe. Cosa diversa sono gli indirizzi dell'Uefa, fatta da dirigenti responsabili che terranno conto dell'emergenza italiana e valuteranno la situazione. Rischio di non giocare le Coppe? Penso di no, le sensazioni portano a giocare a porte chiuse. Ma queste valutazioni saranno prese prima dal Governo con provvedimenti nuovi, poi dall'ente che sovrintende queste manifestazioni che è l'Uefa".
Come è andato questo consiglio lampo di Lega di oggi?
"Noi abbiamo indetto il consiglio prendendo spunto dall'Aic e dalle indicazioni del suo presidente. Non potevamo sospendere le partite perché eravamo a ridosso degli eventi, non c'erano i tempi né la Lega avrebbe potuto decidere di modificare il programma già stabilito. La Lega ha rispettato i provvedimenti ministeriali, compreso quello di questa notte".
Con quale spirito i calciatori hanno affrontato la trasferta?
"Si respira clima di disagio, il pensiero va anche alle loro famiglie. Siamo in una situazione difficile. Le società hanno usato tutte le cautele per garantire il massimo rispetto della loro salute. Poi martedì il Consiglio Federale prenderà delle decisioni alle quali ci atterremo".