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Marotta ricorda Suarez: "Fu un grande acquisto dell'Inter. Lascia molto ai posteri, soprattutto a livello umano"

di Egle Patanè

È venuto a mancare oggi Luis Suarez Miramontes, comunemente noto come Luisito Suarez o Luisito e basta. Un autentico diamante nella grande Inter di Helenio Herrera, un pilastro della storia della Beneamata che anche l'amministratore delegato area sport nerazzurro Beppe Marotta ha ricordato, in collegamento con Sky Sport.

Grande colpo, a suo tempo, dell'Inter?
"Sicuramente sì, un grande colpo e un grande acquisto. È stato uno giocatore molto importante nell’economia di quella grande Inter di Helenio Herrera che, avete ricordato, ha vinto due Coppe dei campioni. Che tra l’altro io sono riuscito a vedere da bambino per la prima volta proprio in occasione della vittoria contro il Benfica a San Siro, mi sembra nel maggio 1965. Vidi quella squadra, poi vittoriosa contro il Benfica. Fu una squadra che da bambino ho sempre ammirato e con Luis addirittura ho avuto un rapporto di grande amicizia, soprattutto dopo che lui è passato alla Sampdoria dove c'ero anche io e soprattutto nella sua carriera da allenatore lo ricordo quando nell'86 portò l'Under 21 spagnola alla vittoria dell'Europeo. La sua è una grande perdita, perché valuto anche l'uomo: rappresenta un calcio romantico e che non c'è più. Era innamorato della sua Inter ed è stato con noi anche fino al mio arrivo qualche anno fa come osservatore, finché ce la faceva... Era una persona che lascia molto ai posteri. Al di là dei valori tecnici, mi ricorda molto Pirlo, ma soprattutto a livello di qualità umane che non si possono dimenticare". 

Lui stesso apprezzava il paragone con Pirlo. Lui fu un'intuizione di Herrera che lo mise come regista...
"Dal punto di vista calcistico la somiglianza con Pirlo credo sia uno spaccato al quale fare riferimento. Io ho avuto modo di veder quell'Inter e mi ricordo la sua particolarità del lancio lungo alla Pirlo, all'epoca carattestica nuova di quel calcio; era un po' un'innovazione quella. Ma soprattutto lui era il metronomo di quell'Inter, ha scritto pagine di storia del calcio non solo nerazzurra ma italiana ed europea".

Moratti disse che Suarez consigliò, un tempo, di prendere Cristiano Ronaldo. C'erano giocatori che Luisito consigliava particolarmente?
"Cristiano Ronaldo era momento di orgoglio per lui, lo raccontava spessissimo. Io lo frequentavo molto e nei suoi racconti c'era questa indicazione, ha ragione il presidente Moratti quando dice che Suarez glielo aveva suggerito, è la verità. Cristiano era ancora un ragazzino e lui credo allenasse ancora in Spagna, e ricordo che lui nelle ultime cene che facevamo lo ricordava sempre. Anche da allenatore Luis ha fatto un percorso molto valido, ma io voglio sottolineare la sua grande umiltà, sinonimo di grande coraggio".

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