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Materazzi: "Spero che Conte diventi interista vincendo qualcosa. Ibra? Mi tengo Lukaku. Barella portabandiera"

di Mattia Zangari

Dopo dieci anni, il derby di Milano è tornato finalmente decisivo per lo scudetto. Come quando in campo c'era Marco Materazzi, che commenta con orgoglio questo ritorno al vertice del calcio italiano di Milan e Inter: "La cosa importante per questo campionato è che Milano sia tornata a regnare - dice Matrix in un'intervista concessa al canale Youtube della Lega Serie A -. Il derby milanese è bello perché è vissuto in totale tranquillità, ma poi in campo è sanguigno. La cosa bella del calcio è questa. Io sono sempre stato uno che ha vissuto il calcio in maniera forte e decisa, sanguigna. Non a caso tutti ricordano magari qualche mia scorrettezza, entrata, tackle. Nell’immaginario collettivo io ero l’avversario da eliminare a prescindere dal lato tecnico. Dall’altra parte c’erano giocatori che andavano fermati, prima di lasciare i tre punti devi essere disposto a morire in campo per i propri colori".

Ricordi dei derby.
"Ne ho di belli w brutti, vittorie e sconfitte. Ho avuto la fortuna di giocare e scontrare grandissimi campioni. In quegli anni il Milan era veramente forte. Il più bello è quello in cui ho segnato. Finì 4-3, è andata bene: ho segnato e abbiamo vinto. Ricordo le sfide con Gattuso. Tutti sapevano la nostra storia e che lui era cresciuto sotto la mia ala e il fatto che lui non abbia mai rinnegato la nostra amicizia. In campo non eravamo amici e lo dimostravamo, ma fuori eravamo due fratelli".

L'erede Barella.
"Un portabandiera dell’Inter di oggi si può riconoscere in colui che porta il mio numero. Il fatto di essere leader, trascinatore, non mollare mai è Nicolò Barella. In lui, anche se in ruoli differenti, mi ci vedo parecchio".

La crescita dell'Inter.
"C’è sempre da migliorare, l’Inter vista contro la Juventus per l’Italia potrebbe bastare e avanzare, ma se migliori è tutto di guadagnato. Contro il Milan servirà la partita perfetta, come lo è stato contro la Juventus. La cosa bella è che questo derby arriva alla 23esima giornata e spero sia di buon auspicio per i nostri colori. Va portato rispetto per il Milan e per il lavoro che sta facendo, un miracolo calcistico. Spero che alla fine vinca l’Inter, che per me è superiore. Ibra ha una grande particolarità: non vuole mai perdere. Ci teniamo stretto Romelu (Lukaku ndr) perché è il nostro attaccante ed è più giovane. Uno o l’altro per la propria squadra è fondamentale".

Il parallelo tra Conte e Mourinho.
"Molto diversi e simili, uno è diventato fino al midollo interista, l’altro spero lo diventi presto con qualche vittoria importante. Mou è entrato nel tessuto di Milano, della città e del club. Mente fredda da allenatore, ma cuore caldo da tifoso. Quando vinci è normale che entri nel cuore dei tifosi".

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