Matrix a FcIN: "All'Inter non c'è uno come me. Fui a un passo dal Milan"
“Tutti pazzi per Materazzi” cantavano a squarciagola gli oltre 500 tifosi nerazzurri (rigorosamente suddivisi tra mamme, papà, bambini, adolescenti e più di qualche reduce dalle storiche vittorie dell’Inter di Moratti senior…) che hanno preso d’assalto, volatilizzando con ben quattro giorni d’anticipo tutti i biglietti disponibili, il Cinema-Teatro Ideal di Manduria (provincia di Taranto): per l’occasione si inaugurava, infatti, l’Inter Club Marco Materazzi. E l’ospite d’onore non poteva essere che lui, l’indimenticato difensore nerazzurro che ha vinto tutto quello che c’era da vincere con Mancini, Mourinho e Benitez. Materazzi arriva puntuale all’inaugurazione dell’Inter Club intitolato a lui: sono le ore 19, volto rilassato, disteso, jeans e maglietta. Si siede e con la forza, la calma e la disponibilità dei grandi risponde a tutte le domande della stampa e del pubblico presente ammettendo, però, “di essere emozionato e di aver il piacere e l’onore di vedere un'Inter Club che porta il mio nome”. Poi, spazio alle domande e alle curiosità.
Quando entrerai a far parte delle dirigenza nerazzurra?
“Qualcosa la faccio già da Perugia, casa mia: poi, in futuro, vedremo quali occasioni si presenteranno. Ovviamente, per me, sarebbe una grande gioia poter far parte della famiglia nerazzurra”.
Dopo la tua partenza e quella di Julio Cesar, Maicon, Eto’o e altri, l’interismo sembra essere un po’ calato: perché?
“È il segno che qualcosa di buono noi della vecchia guardia l’avevamo fatto. Forse io pago la mia forte personalità e determinazione, ma credo che questa sia una delle cose più belle che qualcuno mi possa far notare”.
Poi, alla domanda di FcInterNews.it su chi possa essere, caratterialmente parlando, il nuovo Materazzi nella rosa a disposizione di mister Stramaccioni, risponde così.
“Nessuno, non c’è un mio sostituto. Ci sono quelli della vecchia guardia come Samuel e Chivu, ma ad oggi non vedo chi possa avere il mio temperamento: poi, tra tre/quattro anni vedremo chi ci sarà, ma oggi no”.
È vero che stavi andando via dall’Inter e ci sei rimasto per merito di Facchetti?
“Sì, è stato lui a convicermi: ne abbiamo parlato, le sue parole sono state stupende e alla fine sono rimasto”.
Ma perché volevi lasciare l’Inter?
“C’era il Mondiale alle porte e sapevo che, solo giocando, sarei stato convocato”.
Stavi per andare al Milan?
“Sì…”.
Cosa ti rende più fiero di quello che hai fatto in carriera?
"Tutto quello che ho fatto e le vittorie: sono stato Campione del Mondo con la Nazionale azzurra e Campione del Mondo per Club con l'Inter".
Quando eri all’Inter, avevi preso sotto la tua ala protettrice Mario Balotelli: e se oggi fossi ancora lì, chi potrebbe essere il compagno da guidare?
“La conoscete la risposta dai…”.
Cinquecento persone ripetono lo stesso nome: Antonio Cassano!
“Esattamente”.
Se ti dicessi Zinedine Zidane…
“Io amo Zidane, il suo è stato un gesto bellissimo… (risata generale di un pubblico divertitissimo, ndr).
Un ragazzino chiede: “Perché hai tanti tatuaggi?”.
“Perché sono maggiorenne: quando lo sarai anche tu...”.
Poi, in chiusura: “Ti piacerebbe lavorare con i bambini, insegnare loro a giocare a calcio e a fare sport?”.
“Sì, certo, lo vorrei tanto: ma con i bambini bisogna saperci fare e bisogna essere in grado di insegnare loro qualcosa”.
Infine, una volta esaurite le domande e le risposte, spazio alla storia della fondazione dell’Inter Club, alle foto e agli autografi di rito. Se Lecce è stata la città in cui Materazzi è nato, sicuramente un pezzo del suo cuore da oggi appartiene a Manduria e all’Inter Club Manduria Marco Materazzi.