.

Mattia Destro si racconta: "Tornare all'Inter? Sì, ma non per rivalsa..."

di Christian Liotta
E' indubbiamente uno degli uomini del momento in Serie A, sia per il suo presente, che lo sta vedendo protagonista di una grande stagione con la maglia del Siena di Giuseppe Sannino, sia per il futuro, visto che sono tante le squadre che attratte dai suoi numeri si sono inesorabilmente interessate a lui, con l'Inter, club dove è cresciuto calcisticamente, in testa. Ma chi è davvero Mattia Destro? Lo svela lui stesso, giovane attaccante figlio d'arte, in un'intervista rilasciata per La Tribù del Calcio. Dove comincia parlando dei propri idoli: "Io da piccolo adoravo Ibrahimovic e lo adoro tutt'ora, è fortissimo. Del Piero? Non l'ho mai conosciuto, ma mi dà l'idea di essere oltre ad un grande giocatore anche uno che aiuta molto i giovani. E' fondamentale avere in squadra uno così".

Destro nasce da attaccante, sin da piccolo, quando, racconta, "mi piaceva stare lì davanti fermo ed aspettare che arrivi il pallone buono da mettere dentro". A 11 anni arriva all'Ascoli, dove milita per due anni. Aiutato anche dal padre Flavio, che lo segue sempre e che ringrazia "per avermi dato sempre i consigli giusti. Il più importante? Quello di non mollare mai, di dare sempre il massimo e di non sentirmi mai appagato. Una volta, ad esempio, dopo che feci una doppietta scese in campo e venne a dirmi di non rilassarmi, perché la domenica dopo ci sarebbe stata un'altra gara".

Dopo due anni all'Ascoli approda all'Inter, lì dove conquista i primi titoli giovanili: "Era un gruppo molto forte, con gente come Caldirola e Obi, nei quali ho vissuto anni molto importanti. Ogni anno di successi è stato importante, vuoi per il primo titolo vinto oppure per come siamo riusciti a ripeterci l'anno successivo; fino all'ultimo anno con la Primavera dove abbiamo vinto il Viareggio, torneo particolare che non sempre vince chi è più bravo. Noi riuscimmo a portarlo a casa malgrado gli infortuni".

Nonostante numeri da capogiro, l'avventura con l'Inter finisce. "Certo, dopo aver fatto tutte le giovanili è chiaro che ambisci alla prima squadra, però è anche giusto dire che ci sono giocatori pronti subito e altri invece che devono ancora maturare e magari lo devono fare altrove. Se tornerei? Sì, certo, ma non perché nutro sentimenti di rivalsa verso l'Inter, non ho mai avuto questo sentimento verso di loro. Tornerei semplicemente perché vincere in  un grande club come l'Inter è il sogno di tutti".

Destro ricorda poi il giorno del debutto con gol in Serie A con la maglia del Genoa: "Una sensazione pazzesca, segnare al debutto in A sotto la curva rossoblù, un tifo straordinario". Poi, il Siena, dove milita oggi agli ordini di Sannino, uno che "mi ha insegnato tante cose, soprattutto a soffrire quando c'è da soffrire". Il primo gol con la maglia bianconera è arrivato contro il Lecce: "Sannino mi ha dato l'opportunità di giocare titolare, e proprio quel giorno mi sono sbloccato". Ma cosa sogna Destro per il futuro? "Il mio obiettivo è quello di ottenere sempre traguardi più importanti. Una volta arrivato in un grande club non penserei certo di essere arrivato, anzi deve essere uno stimolo per puntare ancora più in alto. In questo momento, però, la mia concentrazione è tutta sul Siena".


Altre notizie