Maturità dell'indifferenza: Cassano, ecco il manifesto di una crescita palese
Che per Antonio Cassano non sarebbe stata una serata facile non era difficile immaginarlo. Sarebbe stato lui, come Leonardo l’anno scorso, il bersaglio principale della tifoseria avversaria, nel ruolo di ex al veleno. La conferenza stampa di presentazione con la maglia dell’Inter ha rinforzato quel processo di antipatia che ha trovato il culmine durante il derby in trasferta. Tante le dichiarazioni rilasciate dal novello interista Fantantonio, molte delle quali indigeste al tifoso rossonero che già lo colpevolizzava per il passaggio sulla sponda ‘sbagliata’ del Naviglio. Imperdibile un’opportunità per fargli arrivare determinati messaggi, sia vocali sia scritti, molti dei quali a dir poco offensivi.
Tra gli striscioni, il voto peggiore lo merita quello sul defibrillatore, che va a toccare un nervo ancora scoperto e umanamente delicato. Pessimo gusto, ben oltre lo sfottò sacrosanto che una stracittadina porta in dote. I cori ‘devi morire’ ormai non sorprendono più, l’indifferenza è la replica migliore. E ieri sera Cassano lo è stato, indifferente. Almeno dall’esterno è sembrato così. Perché dentro il campione di Bari Vecchia ha patito non poco questa accoglienza, pur aspettandosela. La cartina di tornasole è la sua prestazione, sotto la sufficienza. In pratica, mai uno spunto degno del suo talento, mai una giocata decisiva e tanta fatica a sviluppare le idee che gli giravano in testa. Offuscate, evidentemente, dai fischi assordanti che accompagnavano ogni sua giocata, talmente fastidiosi e ben indirizzati da annebbiargli la mente nel momento in cui la lucidità era dote imprescindibile.
Eppure Stramaccioni, tra lui e Coutinho, ha preferito sostituire il brasiliano, altra nota dolente dopo le premesse più che ottimistiche. Troppo preziosa l’esperienza dell’ex di turno per privarsene, avrà pensato il mister. Almeno fino all’episodio che in avvio di ripresa lo ha costretto a cambiare assetto alla sua squadra: l’espulsione di Nagatomo. Un fulmine a ciel sereno che ha reso ancora più ripida la salita nerazzurra verso la vetta del 90esimo e ha imposto un adeguamento tattico inevitabile. Così come inevitabile è stata la sostituzione di Fantantonio in favore di Pereira, più utile tatticamente nella costruzione di un solido 4-4-1. Modulo in cui Cassano, già in difficoltà, non avrebbe avuto senso. Bravo, comunque, l’attaccante a uscire, senza alcuna polemica verbale o comunicazione facciale, di quelle che non sfuggono alle telecamere. E Strama lo ha sottolineato nel post-gara, elogiando il suo pupillo per il modo in cui ha compreso la sua decisione.
Emotivamente di basso profilo, dunque, la prestazione di Fantantonio nel suo primo derby da interista. Un tempo forse avrebbe reagito platealmente agli insulti, d’altronde il suo passato non richiede ulteriori commenti. Stavolta però il fantasista 30enne ha palesato una maturità di cui già si era percepita l’essenza negli ultimi tempi. La moglie Carolina, tra social network e tribuna, è stata decisamente più ‘sfrontata’, quasi a voler difendere il marito intervenendo dove lui aveva deciso di rimanere indifferente. Insufficienza in campo, voto alto invece nell’atteggiamento mentale durante una situazione complicata (e l'abbraccio a Strama al fischio finale ne è la riprova). Per un personaggio come Cassano è un successo anche questo, in attesa del primo gol nerazzurro in una stracittadina, magari davanti al proprio pubblico. C'è un match di ritorno che ci aspetta.