Mauricio Isla pronto al salto: l'Inter stringe per il cileno che lascia Udine
Come ogni anno, anche stavolta l'Udinese cederà un paio di pezzi pregiati dopo averli ben valorizzati. Succede tutte le estati, con i friulani bravissimi poi a investire in sostituti all'altezza dei partenti. E' accaduto, ad esempio, lo scorso anno con Zapata, Sanchez e Inler. Curioso il fatto che in pochi, tra quelli che lasciano Udine, si confermino su standard di altissimo livello. Per motivi diversi, infatti, nemmeno gli ultimi tre hanno ricalcato in toto le prestazioni offerte in maglia bianconera. Un po' come l'Arsenal di Wenger: l'Udinese crea talenti, li rivende e ci guadagna.
ISLA SACRIFICALE - Succederà anche quest'anno e tra i maggiori indiziati a lasciare il Friuli c'è certamente Mauricio Isla. Il cileno fa gola a tantissimi club, nostrani e non. In pole-position c'è ovviamente l'Inter, come vi riportiamo da settimane. Il club nerazzurro ha messo da tempo gli occhi su questo jolly sudamericano, in grado di fare la fortuna di qualsiasi allenatore. L'Inter in fase di rinnovamento sta pensando di rifarsi il look sulle corsie laterali e uno dei papabili è proprio il gioiello udinese.
JOLLY VERO - In tanti vedono Isla come sostituto naturale di Maicon, ma in realtà il cileno è in grado di giocare in tantissimi ruoli. Con il terzino brasiliano appetito dai soliti Anzhi e Paris St. Germain, fare l'equazione diventa fin troppo banale, ma il discorso è ben più ampio. Isla nasce esterno di centrocampo, ma negli anni italiani si è destreggiato ottimamente anche come terzino e pure come interno di centrocampo. Non a caso quest'anno, dopo l'esplosione di Basta, Guidolin l'ha spesso impiegato come centrale di destra al fianco di Pinzi e Asamoah nella linea mediana a cinque elementi. Stesso discorso quando gioca nella nazionale cilena: terzino, esterno alto o centrocampista centrale non fa alcuna differenza. Nella gestione Bielsa, ad esempio, ai Mondiali sudafricani Isla veniva impiegato sia largo a destra nel famigerato 3-1-3-3, sia come terzo di difesa (raramente).
CARTA ANGELONI - E se le qualità di adattamento tattico non sono in discussione, tanto meno lo sono quelle tecniche. Corsa, resistenza, tempi d'inserimento, buon tocco di palla: a Isla sembra mancare solo il fiuto del gol, anche se quest'anno l'Inter è stata battuta a San Siro proprio da una sua marcatura. Sul costo dell'operazione, invece, l'Inter potrebbe cavarsela con molto meno rispetto agli iniziali 20 milioni richiesti dai Pozzo. Il prezzo sarebbe abbattuto dall'inserimento di un paio di contropartite giovani, con il nuovo capo degli osservatori Angeloni nelle vesti di un utilissimo intermediario visto che arriva proprio dall'Udinese.
INCROCI - Insomma, nemmeno l'operazione al crociato subita a febbraio dopo Udinese-Milan e che gli ha fatto saltare tutto il resto della stagione sembra poter bloccare l'affare. Isla all'Inter è più di un'idea. Un'idea che per molti si concretizzerà addirittura già oggi, in occasione del match del Friuli. Forse non sarà così immediata, ma tutte le strade sembrano portare Isla a Milano.