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Mauro Zarate al bivio nel 2012: sarà riscatto oppure... nessun riscatto

di Alessandro Cavasinni

Mauro Matias Zarate è stato, finora, un flop. Triste ammetterlo, ma è così. Il dato è oggettivo: un solo gol nei primi sei mesi da interista, quello segnato al Cska Mosca nell'esordio trionfante di Claudio Ranieri in Champions. In campionato, invece, la casella è rimasta desolatamente vuota.

Ma non è solo un problema di gol per l'argentino e la tribuna riservatagli da Ranieri nell'ultima partita del 2011 la dice lunga sulla considerazione che il tecnico romano ha per l'ex laziale. Zarate era arrivato all'Inter carico di aspettative, sie per sé stesso che per l'ambiente nerazzurro. Lui è stato il colpo di Branca e Ausilio nell'ultimo giorno di mercato. Lui era il giocatore con le caratteristiche giuste per infiammare la platea dal palato fine del Meazza. Dribbling, qualità, velocità: Zarate ha nelle corde le caratteristiche necessarie e sufficienti per ben figurare anche in un top-club come quello nerazzurro.

Invece, in questa prima parte di stagione, è rimasto tutto nel cassetto. Sia le buone intenzioni che le qualità individuali non si sono praticamente mai viste. E se nella gestione Gian Piero Gasperini il problema era condiviso dalla grandissima maggioranza della rosa nerazzurra, adesso, dopo la cura-Ranieri, i limiti individuali dell'argentino stanno affiorando con maggior insistenza. Le presenze di Zarate in maglia nerazzurra si stanno riducendo drasticamente con il passare delle giornate e non lo aiuta, ovviamente, neppure la verve ritrovata di alcuni suoi compagni di squadra. Pazzini appare titolare inamovibile e il vero punto di riferimento offensivo scelto da Ranieri; Milito, a differenza dell'anno passato, è in una buona condizione fisica e ha ritrovato anche il gol contro il Lecce; Forlan, dopo il lungo infortunio, sta riprendendo fiducia con il campo e in sé stesso. Se a ciò aggiungiamo i rientri previsti di Sneijder e l'integrazione sempre più efficace di Alvarez, ecco che per Zarate sarà difficile conquistarsi una maglia. E, non a caso, Ranieri ha parlato di ricerca di velocità in zona offensiva in chiave mercato...

Arrivato a Milano con un prestito oneroso da 2,7 milioni, l'Inter dovrà decidere il da farsi a fine stagione, con il diritto di riscatto fissato a 15,5 milioni. Al momento, la cifra appare davvero eccessiva e l'idea, anche tecnico-tattica, è quella di non tenere l'argentino e ripsedirlo alla Lazio solo dopo una stagione. Ora, con l'avvento del nuovo anno, toccherà a Zarate dimostrare il suo valore e far ricredere gli scettici. O sarà riscatto (sul campo) o non ci sarà nessun riscatto (dalla Lazio).


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