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Mazzarri-Inter, la fine della corsa: tutti i numeri di un rapporto difficile. Ma l'Inter ha anche un aspetto positivo

di Christian Liotta
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Cinquantotto partite e venticinque vittorie, nemmeno il 50% del totale: troppo poco davvero, per Walter Mazzarri, che dopo 17 mesi ha visto interrompersi nella maniera forse più brusca la sua avventura all’Inter ricevendo il primo esonero della sua carriera. La squadra nerazzurra ripartirà da Roberto Mancini, cavallo di ritorno dopo la fine della sua esperienza dal 2004 al 2008 culminata con la conquista di tre scudetti, e ora chiamato a risollevare le sorti di una squadra che ad un terzo di campionato annaspa già ben lontana dalle posizioni di vertice. Tanti i capi d’accusa che piovono sulla testa del tecnico di San Vincenzo, ma cosa è andato davvero storto nella storia tra Mazzarri e l’Inter?

Una risposta con l’appoggio dei numeri prova a darla il blog Lastatistica.com, attraverso i dati di Squawka e FourFourTwo, spiegando come in questo avvio di campionato i problemi nascano in primo luogo da una poca precisione al momento di tirare in porta, come testimoniano i dati legati alle percentuali di tiri in porta fatti e concessi: mentre solo Juventus e Napoli hanno una percentuale di tiri più alta di quella nerazzurra, il che fa comunque pensare ad un buon potenziale offensivo in dotazione all’Inter, il dato preoccupante è quello dei tiri nello specchio della porta, pari soltanto al 27,66%, dato che porta all’Inter al 14esimo posto in classifica. Che cosa significa? Che l’output complessivo in fase offensiva è di alto livello. Ma, rispetto alle altre big del campionato, per arrivare a una buona percentuale realizzativa, l’Inter fa più fatica delle altre essendo più imprecisa nella scelta delle soluzioni. Durante queste 11 giornate, vi è stata una dispersione eccessiva di sforzi tra tiri totali e tiri in porta. Il momento negativo di Rodrigo Palacio ha contribuito, ma è chiaro che si tratti di un problema di gioco e non di un singolo.

Le lacune, però, non mancano nella fase difensiva: in modo particolare, emerge un dato che se rapportato alla storia di Mazzarri diventa pressoché allarmante, quello dei tiri in porta concessi agli avversari.  L’ultimo Napoli di WM era nettamente il migliore della Serie A per numero di tiri in porta subiti col 24%: in altre parole, quando una squadra affrontava gli azzurri faticava tremendamente a concludere in porta. Fatto che non si è mai verificato nei suoi mesi all’Inter: durante la prima stagione la percentuale si è impennata ad un 37,62%, ora è del 30% e la tendenza era di una crescita esponenziale visto che prima di Inter-Cagliari si attestava quasi al 23%.

Nemmeno l’arrivo di Gary Medel ha aiutato a trovare migliori coperture in difesa: la  percentuale di salvataggi è infatti pari a quella di Cagliari e Palermo, ovvero il 66,7%, dodicesimo valore del campionato. Un problema che ha impedito a Mazzarri di applicare il proprio calcio all’Inter. Tra tanti numeri negativi, però, c'è anche un risvolto positivo nell'avventura nerazzurra del tecnico di San Vincenzo: lo analizza VideoInter.it nel filmato che potrete vedere cliccando qui.


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