Mazzarri: "Io e Thohir d'accordo sul progetto. Ai giocatori ho detto..."
Fonte: Dall'inviato
Il tecnico dell'Inter Walter Mazzarri è stato ospite questa sera alla Feltrinelli di Piazza Piemonte a Milano per presentare il libro "Il meglio deve ancora venire", con il co-autore Alessandro Alciato e Marco Nosotti a presentare l'evento. Ecco le parole ai giornalisti presenti raccolte da FcInterNews:
Thohir ha parlato di programmazione?
"Mi fa piacere che abbia apprezzato il nostro lavoro. Esami? Io mi sono sempre messo sotto esame, è uno stimolo per tutti. Siamo d'accordo sul progetto e nel dire che in base a come finirà quest'anno sarà più facile programmare il futuro".
Il mio contratto?
"Io ho detto che volevo concentrarmi al massimo sul campo. Per un prolungamento si penserà a maggio alla fine campionato. Il mio lavoro, che è allenare, finirà il 19 maggio e solo allora penserò a me stesso. Non è un risultato singolo che cambia la mia visione del lavoro. Con Fassone e Ausilio si valuta cosa fa l'allenatore, nei momenti facili e difficile, se fa crescere i giovani e rivaluta la rosa. In un anno di transizione i risultati non contano quasi niente. Domenica si è visto che il calcio è fatto di episodi che sfuggono alla logica. Avremmo meritato di vincere, se la avessimo rigiocata 15 volte nelle maggior parte dei casi avremmo fatto risultato pieno. Poi ti trovi a commentare una sconfitta. Se devi programmare il futuro non valuti il risultato, ma la prestazione. Chi è preposto a farlo ha le idee chiare"
In cosa è cresciuta l'Inter nelle individualità e di squadra? Fa rabbia il risultato della Fiorentina?
"Non guardo mai gli altri. Noi abbiamo qualche motivo di recriminare, anche per mancanza di fortuna, sulla gara di Genova, dove ad esempio potevamo vincere. Con pochi punti in più, che meritavamo, saremmo stati in posizioni più consone. E questo dice molto sulla nostra crescita, non abbiamo sicuramente raccolto quanto meritato. Però siamo cresciuti di mentalità e come singoli. Anche domenica abbiamo perso un uomo nel finale, ma provato a vncere fino alla fine. Questa mentalità può portare, dal prossimo anno, a competere per tutto, come merita un club di questo blasone. Ci sono state gare anomale, dove abbiamo perso qualche punto".
Cosa hai detto ai giocatori? Che gara sarà contro l'Udinese?
"Una partita insdiosa come contro l'Atalanta. Si gioca con allenatori molto bravi, che a San Siro vengono per due risultati e ti mettono sempre in difficoltà. Io mi auguro di fare la prestazione vista con l'Atalanta e di essere più fortunati in zona gol. Ai giocatori ho corretto i pochi errori in fase difensiva, ho parlato dell'approccio non buono, quando ci hanno messo in difficoltà. Nel secondo tempo invece nel recupero palla siamo stati perfetti, avevo corretto tutto già all'intervallo. Li ho convinti ancora di più che questa è la strada giusta e non dobbiamo sottovalutare i pericoli".
Il momento della squadra?
"Se uno pensa ai 4 pali, potevano essere almeno due gol. Io cerco di avvicinarmi alla scienza, ma il calcio non è una scienza esatta. Lavoro sull'attenzione, ma se la palla non vuole entrare non entra. L'occasione di Jonathan e Icardi, come l'ultima al 94' con Nagatomo, sembrava fatta, ma non è entrata. Cosa si deve fare di più? Forse solo l'attenzione sul gol di Bonaventura allo scadere. E' un errore del momento, è una gara che se rigiochiamo dieci volte nove volte vinciamo. Devo pensare così, con l'Udinese mi aspetto che vada bene, magari con le occasioni avute con l'Atalanta".
I 17 pali frutto della sfortuna? Manca una punta?
"I numeri sono numeri. Se avessimo creato poche occasioni avrei detto che mancavano i presupposti per segnare. Ma se gli altri non tirano quasi mai e crei 6 palle gol... Intanto la squadra cresce e crea occasioni. Non facciamo gol al momento giusto, manca un po' di qualità forse, o tranquillità. Magari il ragazzo sbaglia perchè non è tranquillo. Il dato confortante è quanto creiamo ogni gara. Ora vogliamo arrivare in alto per partire l'anno prossimo con la mentalità vincente. I 17 pali forse è perchè chiedo io di mirarli (ride ndr). Se tiri da lontano è un conto, ma da vicino è solo il fato, il momento storto. Sono tanti, è un anno particolare in cui non gira niente. Dobbiamo tenere botta".
Juan titolare?
"La formazione la deciderò da domani. Con le tre gare di fila, a parte Andreolli che sta bene dopo il guaio fisico ma ho impiegato meno, tutti possono giocare titolari. Qualche cambio nel reparto difensivo lo posso fare, ma deciderò solo da domani, anche in base a come staranno quelli che hanno giocato".