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Mazzarri: "Thohir? Testa al campo. Samuel sta tornando, Icardi-Eto'o..."

di Riccardo Gatto
Fonte: dagli inviati Christian Liotta e Fabio Costantino

Un calcio all'estate. Ora, soltanto il calcio giocato. L'Inter è pronta per la sfida di domani contro il Genoa, la prima partita di campionato sulla panchina nerazzurra per Walter Mazzarri. Ecco le sue parole in conferenza stampa. 

Che stagione inizia? Una lepre e tutti ad inseguire?
"Non lo so, non mi interessa ciò che viene detto in generale. Mi interessa ciò che facciamo noi, a partire da domani". 

Si legge tanto di Eto'o. Le piacerebbe allenarlo?
"Non parlo del mercato". 

C'è inquietudine per il passaggio tra Moratti e Thohir?
"Non so cosa pensano i ragazzi quando tornano a casa, però quando si allenano tutti pensano a fare bene, cercano di capire ciò che il loro allenatore gli propone. Mi seguono tutti, c'è grande voglia anche se ogni tanto sbagliamo anche negli allenamenti". 

C'è differenza tra l'Inter virtuale che vorresti tu e questa Inter?
"Non ci sono grandi novità e sorprese a livello della rosa, ma questo lo dovranno dire le partite che contano. Il calcio d'agosto serve per avere indicazioni dalla rosa, un conto è allenarla ogni giorno e un conto è vederlo da fuori quando allenavo il Napoli. Tante conoscenze e tante valutazioni devo farle, alcuni ragazzi sono arrivati in corsa e serve un po' di tempo". 

Stai aspettando Milito. Si sbaglia chi pensa che Belfodil e Icardi che non siano pronti?
"Ci sono i carichi di lavoro che valgono per tutti. Alla prima di campionato siamo al 60-70% di forma, vale per tutti i ragazzi e anche per loro due. In più Icardi e Belfodil devono fare un passo importante come fece ad esempio Insigne al Napoli perché si trovano in una squadra con blasone in cui tutti ti affrontano con grandi stimoli. E' presto per chiedermi queste cose adesso". 

Vuoi fare un in bocca al lupo al Napoli?
"Ho sempre detto, al Napoli ho fatto 4 anni importanti. Faccio l'in bocca al lupo a tutte le persone che hanno lavorato al mio fianco e alla gente che mi ha dato forza e calore".

Ha ragione chi dice che, alla luce della campagna acquisti, l'Inter sia lontana dal vertice?
"Per me parlano i fatti e il campo, giorno dopo giorno vedremo dove arriverà l'Inter. Mi sento un allenatore esperto, è il decimo anno di Serie A e conosco questo gioco. Tutti parlano, dicono di obiettivi. Io invece lavoro, e cerco di smentire tutto. Il resto sinceramente non mi interessa, tutti sono coscienti che stiamo partendo da zero. La società è più giovane, ci sono tanti ragazzi, e l'unica cosa che si può dire è che ci vuole tempo e anche la gente ne è cosciente". 

C'è qualcosa che ti fa pensare che possa essere smentito questo paragone?
"Ci sono tante cose, il tetto ingaggi, le vendite, poi parte la casa. Vedremo chi partirà meglio, chi farà meglio. E' sempre stato così, lo sarà anche quest'anno". 

Perché la rifinitura a San Siro?
"Il calcio non è una scienza esatta, ma si cerca di fare bene. E' importante avere le dimensioni del rimbalzo del pallone, nei primi minuti col Cittadella abbiamo sbagliato passaggi facili. Veniamo qui per la rifinitura solo per conoscere meglio il campo". 

La squadra che giocherà domani, più o meno, ha gli stessi uomini dello scorso anno. Cosa deve avere di diverso?
"Non mi piace fare confronti, ma l'esperienza passata deve servire per non ripetere determinati errori. Ho dato dei consigli ai calciatori, all'esterno dico soltanto che le squadre che ho allenato in precedenza hanno sempre avuto un equilibrio tattico definito e un'identità precisa. E c'è stato anche un calcio propositivo che piace, anche in base agli uomini. Questo è ciò che cerchiamo. Ma i confronti col passato non mi piacciono". 

Cosa vuoi rivedere e cosa no della sfida col Cittadella?
"Vorrei rivedere il risultato (ride, ndr). No, a parte il punteggio vorrei rivedere altre cose. Abbiamo corretto delle scoperture avute in dei contropiedi. Abbiamo giocato bene, ma dobbiamo fare qualcosa in più. Vorrei, se fosse possibile e considerato che il Genoa è più forte del Cittadella, vedere miglioramenti. Ma il risultato lo firmerei". 

Kovacic e Icardi sono arruolabili? 
"Kovacic devo capire quanti minuti ha nelle gambe perché è l'unico dubbio che ho. Potrei fare una staffetta tra lui e un altro, cercando di capire se partirà dall'inizio o no. Ho ancora tempo. Icardi ha avuto quest'infortunio, gli ho chiesto come sta, non è al 100% ma verificherò oggi e comunque sarà a disposizione perché è recuperato". 

FcInterNews.it chiede a mister Mazzarri qual è la sua considerazione su Taider.
"Può occupare tutti i ruoli di un centrocampo, dalla mezz'ala al centrocampista al regista. Ho parlato anche con lui, può fare anche il metodista e mi ha fatto piacere perché è un giocatore eclettico. Sapevo che poteva giocare in quei ruoli e me lo ha confermato. Le discussioni fatte con la società restano con la società". 

Facendo una somma di questo pre-campionato, quanto si sente soddisfatto?
"Non so quanto tutti i ragazzi hanno recepito ciò che voglio, ma rientra nel contesto della prima esperienza. E' chiaro che il terzo anno di Napoli ero più tranquillo ma perché conoscevo il 90% della squadra". 

Qual è il reparto che ha appreso di più i suoi concetti?
"Faccio sempre una statistica sulla mia carriera, ma gli esterni è il ruolo più difficile. Da loro voglio tante cose, è più difficile inserirsi. Un centrocampista si inserisce meglio, ha meno cose da pensare. Ogni allenatore ha le sue idee, anche la difesa a 3 e la difesa a 4 sono diverse. I tre dietro devono capirsi e integrarsi per far sì che ci sia un reparto solido tra i migliori del campionato". 

Qual è il suo pensiero sul razzismo?
"Queste cose non devono esserci. Punto. Per il resto non entro nello specifico perché entrerei in casa di altri e non mi va". 

Come sta Rolando?
"Lo conosco bene e non è ancora al top, si guardano queste cose quando si vanno le scelte. Juan? Ha avuto un piccolo problemino, credo che però se non ci saranno motivi particolari tra quest'allenamento e il prossimo Juan avrà fiducia per ciò che sa fare". 

Lei ha sempre parlato di equilibrio. Alvarez, Kovacic possono garantire?
"E' una domanda interessante perché io vorrei tenere la palla per 90' ma ci sono anche gli avversari. Se i calciatori tecnici sapranno difendere bene, è fondamentale l'equilibrio. In America feci capire dopo la partita con la Juventus che ero contento ma perché Guarin ed Alvarez rientravano, c'era un buon equilibrio". 

E' soddisfatto per l'organico che ha?
"Non voglio entrarci, la società sa benissimo cosa serve e cosa no. Il resto compete ad altri". 

Come sta Chivu? E Samuel?
"Ho mandato un messaggio a Chivu, clinicamente siamo contenti che l'operazione sia andata bene. Samuel ieri ha fatto schemi con me, è rientrato in gruppo, ma è stato tanto fermo e per l'allenatore deve ritrovare la forma migliore per competere con gli altri". 

Vedere il San Paolo vuoto è difficile. A San Siro, invece, paradossalmente può succedere il contrario. E' pesante? Quanto serve partire bene per convincere i tifosi ad abbonarsi?
"E' importante partire bene perché crea entusiasmo e tutto, si alza il morale ed è sempre stato così. Quello che dico che è i tifosi secondo me devono venire allo stadio con l'atteggiamento giusto, altri invece non vengono per problemi economici che sono agli occhi di tutti. Il giocatore nostro, e dico nostro perché sono il primo tifoso e se le cose vanno bene sono contento, deve essere incoraggiato per 95 minuti perché se si fischia o comunque sente poca fiducia gli errori aumentano. E l'ho detto anche a Napoli, dove lo scoramento arriva velocemente. Al 95', se lo spettacolo non è piaciuto si fischia com'è giusto che sia". 

Olsen può restare in prima squadra o è meglio andare a fare esperienza?
"Ha fatto bene e mi piace, lo sto valutando. Sono arrivati però altri calciatori come Taider, è una domanda che ci siamo posti e questa settimana ne parlerò con gli addetti ai lavori per capire meglio cosa fare". 


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