Mercato, ieri in campo solo Forlan e Zarate: flop. Branca si difende, ma...
Possiamo raccontarcela, girarci intorno, vederla da più angolazioni, capirne i motivi e le ragioni. Il fatto resta e il dato è inconfutabile: il mercato dell'Inter non ha portato alcun vantaggio. Anzi. Solo svantaggi. Perché? Guardate la partita di ieri. Dei nuovi della stagione 2011-2012, in campo c'erano solo Forlan e Zarate. L'argentino, però, ha deluso nuovamente le attese, confermandosi l'acquisto meno azzeccato dell'anno, sbagliando dribbling che un tempo gli riuscivano a occhi chiusi e tirando una 'mozzarella' in bocca a Mandanda quando ha avuto la chance ghiotta del vantaggio. Se a ciò aggiungiamo che per l'uruguaiano è stato forse il primo, vero match disputato con la maglia dell'Inter – all'esordio per quanto riguarda Champions, condizione fisica accettabile e ruolo adatto – si capisce bene che Branca e soci qualche errore l'hanno commesso. E che nessuno si offenda.
Ranieri, per motivi diversi che qui è inutile nonché tedioso rammentare, a Marsiglia non poteva disporre di Alvarez, Guarin, Castaignos e Juan, con Poli in panchina e Palombo in tribuna. Il tecnico romano, inoltre, rispetto a Leonardo non ha avuto Samuel Eto'o, Thiago Motta e, perché no, Goran Pandev. Appare evidente lo scarto tra l'Inter che fu e l'Inter che è.
Dare tutte le colpe a Ranieri, in queste condizioni, sembra quantomeno poco intelligente. L'analisi va fatta a tutto tondo: ok il fair-play finanziario, ok la riduzione del monte ingaggi, ci sta un anno di transizione (anzi due). Va bene tutto. Però che lo si dica chiaro ai tifosi: il mercato è stato toppato. Questo va detto alla luce del quotidiano, con la speranza che Juan diventi il nuovo Lucio, Poli il nuovo Cambiasso, Castaignos il nuovo Trezeguet e Guarin il nuovo Stankovic. Le parole di Marco Branca alla vigilia di Marsiglia-Inter sanno tanto di difesa a oltranza del proprio lavoro: mi starebbe pure bene, se non si evitasse di stravolgere l'evidenza. “Ricordatevi dov'era l'Inter 7 anni fa”, ha detto Branca, rivendicando i successi di questo lunghissimo periodo. Giustissimo, è un fatto che l'Inter in questi anni abbia dominato la concorrenza. Ma è altrettanto vero che le critiche che vengono mosse ora riguardano il presente, non il passato. Per cui rispondere come ha risposto il dt nerazzurro è un errore a livello semantico.
Cosa c'è peggio di errare? Non capire di averlo fatto e continuare a perseguire una via sbagliata. Ecco: speriamo che in società lo si sia capito e che la parole di Branca alle telecamere di Sky fossero solo dettate dall'obbligo di tenere su una maschera buona per i media. Ma non per i tifosi.