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Milan nettamente in testa alla classifica (dei rigori concessi)

di Fabio Costantino

E' bastato che il Milan arrivasse a -7 dall'Inter per scatenare una serie di calcoli e proiezioni matematiche riguardanti le ultime 5 giornate di campionato. Ex di turno, che hanno vissuto situazioni di rimonta nella volata scudetto, sono stati scomodati per indurli a paragonare l'attuale situazione con i loro precedenti. Inoltre, trattandosi di un derby, non si sono fatte attendere le punzecchiature da una parte o dall'altra, con partecipazione attiva dei vertici societari (Berlusconi e Moratti). In pratica, un po' a sorpresa, gli unici che non credono a una rimonta scudetto sono i rispettivi allenatori, Mourinho e Ancelotti. Il primo è sicuro di portare la sua squadra fino in fondo alla vittoria del titolo, il secondo non vuole lasciarsi andare a voli pindarici e analizza con obiettività una situazione di classifica ancora deficitaria, nonostante l'ottima ripresa delle ultime settimane (e il recupero di 7 punti alla capolista).

Ciò che rende un po' perplessi è la diatriba nata ieri tra Berlusconi e Moratti, soprattutto perché il premier ha voluto puntualizzare come, se durante l'ultimo derby (15 febbario 2009) l'arbitro Rosetti avesse fischiato "meglio", assegnando un calcio di rigore a Inzaghi nel finale e annullando il gol del momentaneo vantaggio interista (Adriano con un rimpallo casuale sul braccio) oggi i rossoneri sarebbero solo a -1. Questo perché, senza quelle sviste arbitrali, il derby sarebbe andato al Milan e non all'Inter (2-1). Un concetto nato dalla testa di Galliani e avvalorato da Berlusconi, giusto per fare squadra anche in società. Peccato però che in quel famoso derby Rosetti non sbagliò solo a favore dell'Inter. Qualcuno in casa rossonera dimentica l'intervento scomposto di Ambrosini su Stankovic mentre il serbo era a tu per tu con Abbiati (rigore ed espulsione del centrocampista rossonero dopo un quarto d'ora di gioco), oppure il perdono allo stesso Ambrosini, che nella ripresa avrebbe meritato un secondo, sacrosanto giallo, lasciando i suoi in inferiorità numerica. Errori di Rosetti a parte, però, Galliani e Berlusconi dimenticano una cosa: in quel derby l'Inter ha dominato per oltre un'ora, sfiorando la terza rete nel secondo tempo in almeno tre occasioni e consentendo ai rossoneri di tornare in partita grazie all'unico errore della difesa, rea di essersi persa Pato nel cuore dell'area. Solo da quel momento il Milan ha timbrato il cartellino delle presenze in campo, perché prima, in tutta sincerità (poi ognuno dica ciò che vuole), in campo si era vista una sola squadra.

Beh, alla luce di questa rivelazione clamorosa, onde evitare di accendere focolari inutili, sarebbe il caso che in via Turati evitassero di tirare in ballo i precedenti sfavori arbitrali. Altrimenti Moratti dovrebbe davvero riesumare il fascicolo dei rigori concessi quest'anno, una classifica che vede il Milan in vetta solitario a quota 12 (contro i 4 in favore dell'Inter), molti dei quali concessi molto generosamente. In questa graduatoria, senza dubbio, i rossoneri dominano su tutte le altre squadre. Meglio che niente...


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