Moratti: "Bene Thohir, forse la Champions era possibile! Zanetti-Messi..."
Fonte: Dall'inviato - Gianluca Scudieri
Premiato all'Una Hotel di Milano con il Premio Internazionale "Una vita per il calcio", Massimo Moratti si è intrattenuto brevemente con i cronisti poco prima che iniziasse l'evento. Ecco quanto raccolto dal nostro inviato.
Presidente, come sta vivendo questo momento di lontananza dall'Inter?
''Mi sembra sia giusto lasciare lo spazio per le decisioni e l'elaborazione di esse a chi ne ha la responsabilità. La sto vivendo senza nostalgia da quel punto di vista, una situazione che si vive un po' più da tifoso''.
Contento di come sta andando?
''Sono contento, mi sembra che la squadra sia migliorata e che l'allenatore dimostra le sue qualità. Mi fa piacere perché è stato scelto proprio perché dà sicurezza e questa sta arrivando, la sta trasmettendo ai giocatori e i giocatori, improvvisamente, mi sembra che siano poi quelli che abbiamo pensato che fossero: tutta gente di livello che può raggiungere cose importanti, posizioni importanti. Fossero partiti un po' prima, forse si poteva raggiungere anche la Champions League''.
Come valuta l'operato di Thohir in questo periodo di transizione? Lei lo aveva invitato a stare più vicino all'Inter e lui lo ha fatto sia a livello societario che di mercato.
''Molto bene, lo dico sinceramente. Lo vedo sempre più vicino ai problemi della squadra. Sempre più emotivamente preso, ma anche molto lucido nel prendere le sue decisioni. Mi fa molto piacere perché è una persona che credo sia adatta a una cosa come l'Inter, che non è certo semplicissima''.
Su Zanetti: come lo vede in questo periodo di incertezza per il futuro?
''Ogni tanto lo sento. Lui aveva bisogno di essere conosciuto dalla nuova proprietà, perché lui bisogna conoscerlo per capire che persona sia. Mi sembra che ora abbia avuto la soddisfazione, avendo conosciuto Thohir, e adesso si sente tranquillo perché credo che la proprietà abbia l'idea di fargli fare quello che lui sa fare''.
Ma non ci ha mai ripensato o non le è mai venuta voglia in questi ultimi giorni?
''Ci può essere l'abitudine di fare delle cose che invece non posso più fare. Ma da un altro punto di vista, no: presa la decisione non c'è nostalgia, non c'è niente. C'è il piacere di vedere l'Inter, con caratteristiche diverse, ma che ha un futuro certamente segnato''.
Il senso dell'acquisto di Vidic?
''Non è mica una brutta cosa! E' un giocatore importante, di esperienza, in difesa ci vuole. Certamente vuol dire che forse Samuel non c'è più, e questo è un dispiacere perché sta ancora dimostrando di essere forte. E' bene guardarsi in giro, per prudenza, e mi sembra che sia stato un acquisto prudente''.
Cosa pensa del Milan?
''Situazioni difficili, metterci il becco non è simpatico''.
Si sentono cose strane su Messi: le dispiace che non siano più i vecchi tempi per rifare un'operazione come fu per Ronaldo?
''Quell'operazione aveva avuto una sua ragione, una sua opportunità, e ci sarà anche in futuro, sempre, nel mercato di rifare operazioni di questo genere. Ma non credo sia Messi il più giusto. Il calcio in questo è un po' cambiato per l'Italia e questo fa perdere un po' di fascino''.