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Moratti: "Bilancio, base per il futuro della società. Su Milito, Messi e..."

di Fabrizio Romano

Ieri sera ha già parlato a lungo (trovate nel link sotto la prima parte dell’intervista su Balotelli, Kuyt, Benitez, Mourinho e tanto altro), ma adesso il presidentissimo dell’Inter Massimo Moratti commenta ancora a Sky Sport le vicende nerazzurre. L'argomento da cui si riparte è la sua stessa persona: "Mi sento sicuramente bene! Sono contento e soddisfatto, perchè abbiamo vinto tutto, quindi affronti le giornate con alle spalle qualcosa di positivo, non capita sempre nella vita e nel calcio. Poi senti una fiducia intorno a te che non dispiace. Le vittorie aiutano, fanno pensare di essere infallibili (ride, ndr). Adesso però c'è il fatto di doversi ripetere, e non è facile perchè dipende anche dal caso. Però ti fa piacere la felicità che ti circonda, è un qualcosa di positivo e bello e ti fa lavorare anche meglio. Non bisogna invece diventare presuntuosi, che qualsiasi cosa tu faccia va bene, ma il calcio ti dà uno schiaffo, ed è anche più veloce della vita nel fartelo capire".

Perchè questa Inter vince così tanto? "Dietro c'è la qualità, nei giocatori e negli uomini, era successo anche con Mancini, e poi una bella squadra. E' stato un lavoro anche di grande attenzione di tutta la società nel non sbagliare, che è tantissimo nel calcio, e anche lì c'è qualità perchè significa che i dirigenti fanno le cose al meglio. Dicono che io mi innamori dei giocatori? Esiste ancora oggi! Li vedo come dei ragazzi, non è facile per loro perchè sono sempre sotto i riflettori. Cerco di vedere i due aspetti, del professionisti e del giovani che si esibisce al mondo. E' difficile cambiare quell'aspetto lì, quindi cerco di dargli una mano. Non sono mai stato vicinissimo ai giocatori, ma li aiuto quando ci sono dei problemi così che sentano l'appoggio. Non vengono spesso a bussare alla mia porta, però non mi nascondo, sono discreti loro". Le parole di Milito dopo la Champions sul rinnovo? "Non me n'ero accorto, me l'hanno detto alla fine della serata. Poi non l'ha chiesto, aveva fatto dichiarazioni un pochino più di classe, ma era quello comunque. Però non era il momento più bello, ad esser sinceri". Sulle cessioni importanti: "Abbiamo un obbligo di avere un bilancio perfetto in assoluto, e non lo si può fare all'ultimo. Ma questo aiuta anche nel progettare il futuro, punti sui giovani e fai qualche sacrificio. Speriamo di non sbagliare con i ragazzi".

Ancora una valutazione sul fair play finanziario. "Questo lavoro lo facciamo perchè la società è più importante di tutto, e i giocatori lo capiscono. A me dispiace far andar via questi giocatori, hanno dato tanto all'Inter e hanno vinto, sono affezionato ma l'importante è che la società sia sana e non malata. A questo ragionamento sono arrivato realmente da poco, perchè ci pensi sempre ma non lo fai. Lo scopo è vincere, ma adesso avendo vinto, quest'anno in particolare fantastico, ci ha aiutato. Adesso dobbiamo difendere questa Coppa, ma certi limiti ci sono altrimenti non partecipiamo alle Coppe dei Campioni in futuro". Qualche parola su Coutinho: "La scommessa continua con lui, è il nostro giovane". Su Balotelli, brevemente (per il resto, guarda l'intervista pubblicata ieri): "Vale anche qui il fatto di chi ama la maglia, bisogna anche saper rinunciare a qualcosa". Curiosità su un talento: "Non ho idea di un talento. Per Lionel Messi fu un caso, l'ho visto in televisione e nessuno lo consceva tranne il Barça. Era incantevole, invece un buon talento è Coutinho su cui puntiamo. Altri nomi? Forlàn gioca bene, Robben è un fenomeno ma sono solo nomi".


Le dichiarazioni di Moratti del giorno prima
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