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Moratti: "FPF, ora nuove strade per gli introiti. Su caso Forlán e Gasp..."

di Alessandro Cavasinni

Come riferisce Inter.it, è in corso la conferenza di Massimo Moratti organizzata dalla Banca Popolare di Sondrio in occasione del 40esimo anno della fondazione. Presso la sala "Fabio Besta", aperta al pubblico e alla stampa, il presidente dell'Inter, accompagnato dal vici capitano Ivan Ramiro Cordoba in rappresentanza della squadra, è stato accolto dal presidente dell'istituto Piero Melazzini e dal direttore generale, Mario Pedranzini. Tra gli ospiti anche Luciano Castellini, ex indimenticabile portierone e ancora oggi osservatore e allenatore per l'Inter e l'Italia Under 21.

IL GIOCO DEL CALCIO E IL RISPARMIO - Si inizia a discutere del calcio in generale e del risparmio: "Il gioco del calcio vuol dire tutto, non saprei bene da dove iniziare - ha premesso Massimo Moratti -. Quello che posso fare, quindi, è raccontare la nostra esperienza, dico nostra perché appartiene alla mia famiglia e non solo a me, da quando mio padre scelte di diventare presidente a quello che poi è successo a me. Questi incontri sono utili perché, parlando, confrontandomi con voi, posso capirne di più anch'io. Voi sapete che il calcio, almeno per quanto riguarda me, non è l'attività pià economica che esista. Molti mi dicono che bisogna risparmiare, i costi, gli ingaggi, tutto... Tutto buon senso, ma questo discorso finisce sempre con il banchiere che mi chiede 'beh, presidente, ma prendere Messi è così impossibile?'... Questo, alla fine, è il calcio, un senso che va oltre ogni logica. Penso anche che  quando si parla di calcio la società non è tua, ma è del pubblico, che non è visto come il cliente. Questo ti mette sempre in condizione di dover avere rispetto".

LA PASSIONE PER L'INTER - Moratti racconta la sua passione nerazzurra ereditata da papà Angelo: "Quando papà è diventato presidente, io ero in collegio, in Svizzera. Arrivò una lettera di mia sorella, è stata lei a dirmelo. Papà prese l'Inter perché era un tifoso formidabile, la domenica trovava sempre una scusa per andare a vedere la squadra, anche in trasferta. Era un semplice, appassionato tifoso come tanti. Poi, anni dopo, in questa storia ci sono caduto anch'io e devo dire che, dal punto di vista umano, è un'esperienza splendida, soprattutto perché non esiste un tifoso che non vorrebbe non essere il presidente di una squadra di calcio..".

LA NUOVA INTER - Il presidente spiega la sua opinione sull'Inter di quest'anno: "Oltre a dare delle soddisfazioni - prosegue Moratti - attraverso il calcio è necessario dare il buon esempio. Nel nostro piccolo, noi lo facciamo come Inter. Il pubblico ha una sensibilità fortissima, per i problemi importanti, per i momenti difficili della società, certe volte naturalmente non ce la fa più ed esprime il dissenso. È umano, naturale. Ma io sono convinto che siamo ancora fortissimi, possiamo avere il dubbio del nuovo schema, che però io trovo sia giusto come evoluzione della squadra. Per questo, sono vicino all'allenatore: avrà successo con l'evoluzione tattica che sta imponendo e, se non dovesse avere successo, il nostro allenatore è intelligente e, se lo riterrà opportuno, lo cambierà. Sono molto fiducioso per il campionato, mentre la Champions League va affrontata, viste le difficoltà, gara dopo gara. L'importante è che non si scenda mai in campo con la presunzione di essere campioni del mondo. Nel calcio è fondamentale avere l'umiltà e la voglia di ricominciare sempre a vincere anche dopo tante bellissime vittorie, come le nostre di questi ultimi anni".

IL FAIR PLAY FINANZIARIO - Si discute quindi di Fair Play Finanziario: "È una cosa seria - risponde Moratti -. All'estero, magari, alcuni club coprono con una semplice sponsorizzazione il deficit di bilancio. In Italia questo non succede, difficilmente può succedere. In Italia, per la situazione che tutti conosciamo, gli aumenti di capitale non sono più considerati possibili, quindi non si può fare altro che seguire le direttive dell'Uefa. Non sappiamo ancora quando e se saranno realmente applicate, ma tanto per capirci noi saremmo ancora fuori, quindi in ogni caso dobbiamo prepararci, non possiamo farci cogliere in contropiede. Credo infatti che questa direzione sarà portata avanti, quindi non si può, non si deve, fare finta di niente. Il calcio - prosegue Moratti - pesa come dieci anni fa, i costi sono gli stessi, così come i valori, è quindi sempre qualcosa di anomalo rispetto all'economia internazionale. Poi, se vogliamo entrare nel dettaglio dell'ultimo mercato, non credo neppure di aver speso così poco... È vero, invece, che l'Inter deve fare ancora meglio melle operazioni in uscita. Che cosa salva il tutto? Il fatto che io sono tifoso e, alla fine, cerco sempre di tenere un equilibrio tra la parte economica e quella affettiva, tecnica. Tuttavia, abbiamo ancora spazi per muoverci, per migliorare, per crescere: o vendendo o muovendoci sul piano commerciale dove, per altro, ci stiamo muovendo già. Non con lo stadio, però, come invece è capitato alla squadra di Torino, ma attraverso altri accordi, altre strategie".

CASO FORLAN, PAZZINI, STADIO E FPF - Ecco quanto ha poi aggiunto il presidente ai microfoni dei giornalisti presenti. Questo quanto FcInterNews.it raccoglie: "Lo stadio di proprietà? E' un'idea giusta, una strada che risolve molti problemi. Se mi hanno invitato? Certamente, ho anche risposto ma avevo questo impegno a Sondrio e non ho potuto esserci. Il FPF? Bisognerà adeguarsi economicamente, certo se dovessimo trovare soluzioni diverse alle cessioni di pezzi pregiati sarebbe meglio. La situazione di Forlan? A me è dispiaciuto molto per Castaignos perché è un ottimo ragazzo, se fosse venuta fuori questa storia avrebbe giocato lui. Era una cosa abbastanza gravina, però non è che ti metti a picchiare qualcuno... Bisogna semplicemente evitare queste cose. Il modulo di Gasperini? Credo che l'allenatore sia convinto di quello che fa, io non faccio l'allenatore. Forlan? E' un fuoriclasse che può essere utilissimo, mi diverte anche vedere Zarate. Pazzini? Non è mica detto che non giochi contro il Palermo...".

LA CHIOSA TRA ETO'O E IL MILAN - Una battuta anche su Samuel Eto'o: "E' stato bravissimo così come Ibrahimovic e Ronaldo, in particolare Eto'o è stato sempre molto affettuoso oltre che un enorme protagonista". Chiusura sul derby contro il Milan che sarà per lo scudetto: "Sarà indubbiamente bellissimo".

Alessandro Cavasinni - Fabrizio Romano


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