Moratti ha promesso un mercato saggio: eccone la traduzione pratica
"Sarà una campagna acquisti saggia". Firmato, Massimo Moratti. Il presidente è stato chiaro, il termine è di quelli da spulciare per bene. L'intenzione del numero uno nerazzurro è quella che vi raccontiamo da tempo, riportare l'Inter in alto con intelligenza e senza scelleratezze. Per questo tante cose stanno cambiando fuori dal campo - dal nuovo stadio ai nuovi dirigenti - e parecchie ne cambieranno anche per quanto riguarda la rosa materiale a disposizione del confermatissimo Andrea Stramaccioni.
Un mercato saggio vuol dire che l'Inter un ingaggio da 6 milioni netti a stagione per un terzino sinistro come Kolarov non li sborserà più. I tempi sono cambiati, se uno come Chivu è rimasto è per volontà del tecnico e tutto è stato limato alla metà dell'ingaggio.
Saggio vuol dire soprattutto che gli introiti dovranno arrivare dalle cessioni. Perché il famoso tesoretto si costruisce così. Cedere Maicon significa mettere in cassa 18 milioni di euro tra ingaggio risparmiato e cash dalla sua cessione. E per questo c'è chi come Julio Cesar in caso di offerte può andare via, la vera rivoluzione riguarda proprio gli ingaggi. L'Inter ha scelto di liberare Lucio con questo fine; se Sneijder non è incedibile è per questa stessa motivazione; se Pazzini è in lista d'addio è perché ogni suo gol in campionato (solo cinque) è costato un milione di euro di ingaggio (!); se Forlan può andare via gratis è proprio perché i salari multimilionari in Corso Vittorio Emanuele devono rimanere solo un lontano ricordo. Questo è il motivetto andante. E per questo si tratta chi - come Destro - può accettare un quinquennale da un milione di euro a salire con premi.
Per questo, Moratti ha parlato di mercato saggio. E per questo l'Inter, dopo aver riscattato Guarin e preso Palacio, si sta muovendo con cautela pronta a sferrare i suoi assalti, da Destro a Debuchy. Perché non ci saranno investimenti folli, ma tanto dipenderà dalle cessioni e dai risparmi. Senza fretta, ma con i piani ben chiari e qualche addio obbligato, aspettando proposte concrete sul tavolo e non solo i rumors dei quotidiani esteri. Sono lontani i tempi delle follie economiche, ma saggio non per forza vuol dire sbagliato. Diamo tempo al tempo, il 31 agosto alle 19.01 sarà tempo di giudizi.