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Moratti-Mourinho, rapporto sempre special. Ma la priorità è un'altra

di Fabio Costantino

Moratti è stato a Madrid, Benitez ha le ore contate e il feeling tra Mourinho e il Real non è ancora sbocciato. Gli ingredienti per un botto calcistico ci sono tutti, in altre parole. Facile accostare nuovamente il nome dello Special One alla panchina nerazzurra, in cui Benitez si è scottato tanto da doversi alzare, anche se forzatamente. Siamo nella fase di quiete prima della tempesta, almeno secondo le indicazioni che provengono da Appiano Gentile. Per il tecnico spagnolo è in arrivo la lettera di licenziamento, nonostante lui si stia trincerando dietro un “sono ancora l’allenatore dell’Inter”. Ha ragione, almeno fino a quando non verrà dato l’annuncio dell’accordo tra il suo entourage e la società milanese, nella speranza che si trovi senza troppe sofferenze e nel modo più indolore possibile. Sempre nelle prossime ore, forse immediatamente dopo l’annuncio del divorzio, l’FC Internazionale renderà nota la sua scelta per la successione di Benitez. Che, poco ma sicuro, non sarà Josè Mourinho, il cui futuro (prossimo) è ancora in Spagna, almeno fino a giugno.

INSOFFERENZA MADRIDISTA - Il tracollo del Camp Nou, quello della manita, nonostante la posizione in classifica soddisfacente ha esposto il portoghese alle critiche più feroci da parte dei media spagnoli, mai innamoratisi realmente di lui dopo un’accoglienza trionfale da Campione d’Europa. I suoi metodi non sono particolarmente apprezzati, la squalifica rimediata dall’Uefa per le ammonizioni pilotate lo ha messo ulteriormente in cattiva luce e solo i risultati (clasico a parte) gli stanno dando ragione. Nonostante ciò, comunque, anche lo stesso Perez, che lo ha voluto fortemente arrivando a investire fino a 16 milioni di euro per la sua rescissione con i nerazzurri, è più entusiasta della sua gestione, tanto da prendere le difese di Jorge Valdano nel confronto con l’allenatore sulla questione dei presunti torti arbitrali al Real Madrid. In pratica, il massimo dirigente si è esposto definendo il d.s. l’immagine delle merengues, pur consapevole che Mourinho con lui non ha un rapporto idilliaco. Questo lo scenario attuale, che ha stuzzicato i media circa un possibile incontro madrileno tra Moratti e Mou, per porre le basi di un ritorno dello Special all’Inter da giugno prossimo.

SOLO UN’IPOTESI SUGGESTIVA - Ipotesi suggestiva, considerate le situazioni che i due stanno vivendo nei rispettivi ambienti, ma che per il momento rimane tale. La priorità del presidente è trovare un’alternativa immediata a Benitez, ovviamente Mourinho non si libererebbe dal contratto faraonico con il Real Madrid nel breve termine. Né gli spagnoli hanno intenzione di lasciarlo partire, nonostante gli screzi delle ultime settimane. Pertanto il sogno di molti tifosi interisti (e di qualche giocatore nerazzurro) di rivedere il portoghese a Milano deve essere posticipato di qualche mese, quando se ne potrebbe parlare più seriamente. Dopotutto, tra Moratti e Mou il rapporto è sempre stato cordiale, nonostante l’abbandono dopo la vittoria della Champions League. E il fatto che il numero uno di Corso Vittorio Emanuele oggi condivida con il tecnico di Setubàl una scarsa passione per Rafa Benitez, li ha avvicinati ulteriormente, senza la necessità di un presunto e mai confermato incontro a Madrid (ironia della sorte, la città che ha dato i natali a Rafa...).

IL DUBBIO AMLETICO - Tornando all’attualità, mantenendo il cordone ombelicale con il portoghese intatto (le sue dichiarazioni di oggi lo confermano), Moratti deve prendere una decisione sul nuovo tecnico della squadra, optando su un traghettatore di basso profilo (in attesa del colpo di fine anno) o su un tecnico ben qualificato al quale affidare un progetto di lunga durata, rinunciando ai voli pindarici special. Scelta complicata, perché la stagione non è neanche al giro di boa e affidarsi a un traghettatore comporterebbe il rischio di concluderla senza troppe aspettative, demandando le future soddisfazioni al prossimo tecnico. Idea, aggiungiamo noi, opinabile, considerando che il Mondiale per Club non basta a legittimare questa stagione e che, con l’Inter ancora in corsa su tutti i fronti, è doveroso cercare il meglio per dare l’assalto ai titoli ancora da conquistare. Leonardo, in tal senso, potrebbe essere una decisione intelligente. Ma prima di questi calcoli bisogna concludere definitivamente la collaborazione con Benitez, magari con una buona dose di mea culpa da parte di tutti per il modo in cui sono andate finora le cose.

 

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