.

Moratti ricorda Rossi: "Se ne va un grande valore. Calciopoli? Le decisioni..."

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Corriere della Sera - Il Giorno

Massimo Moratti, intervistato dal Corriere della Sera e da Il Giorno, ricorda Guido Rossi, scomparso ieri all'età di 86 anni. "È un grande valore che se ne va, una figura di cui sentiremo la mancanza", dice l'ex presidente dell'Inter. Queste le parole più interessanti dell'ex presidente nerazzurro:

Presidente, che ricordo ha di Guido Rossi?
"Ho un ricordo splendido. L'avevo sentito ultimamente e l'avevo anche incontrato. Mi resta il ricordo della sua affettuosissima amicizia. Era una bella persona, tutti conoscono il suo spessore di giurista e avvocato, le sue capacità e la sua professionalità. E' stato il primo italiano a laurearsi ad Harvard. Insomma, era un grande personaggio".

In tanti hanno detto che non è stato imparziale nelle sue scelte da Presidente FIGC.
"Da presidente della Federazione si comportò in maniera specchiata. Affidò tutta Calciopoli al giurista Cesare Ruperto e le decisioni che vennero prese furono confermate da tutti i tribunali".

Assegnò anche a tavolino lo scudetto del 2006 all’Inter dopo la retrocessione della Juventus e la penalizzazione del Milan.
"Lo sa che non ci siamo mai sentiti in quel periodo?".

Si sapeva che era vicino all’Inter ed era stato anche nel cda.
"Guido aveva una grande onestà intellettuale. E il nostro rapporto di amicizia era fatto anche di rispetto. Attorno a lui c’erano persone di legge, in Federazione aveva chiamato Ruperto e Borrelli... Quando lasciò la presidenza mi disse: 'Lo sai che sei stato l’unico presidente che non mi ha mai chiamato?'"..

Neanche per un consiglio?
"Niente. Ripeto: Guido era una persona straordinaria, il primo italiano laureato ad Harvard, un uomo abituato a decidere da solo dopo aver consultato il meglio in ogni campo. L’amicizia è un fatto privato che si basa su stima e affetto. Io e mia moglie Milly abbiamo condiviso con lui visioni e progetti, molte volte parlando proprio della città in cui siamo orgogliosi di essere".

Fu un periodo, alla fine degli anni 90', in cui i nerazzurri raccolsero molto meno di quanto avrebbero potuto...
"Credo che tutti possano capire il perchè"


Altre notizie