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Moratti: ''Roma, una lezione. Spiace per il rigore. Thohir? Ormai...''

di Alessandro Cavasinni

Massimo Moratti, come di consueto, non si sottrae ai microfoni dei cronisti. Ecco quanto raccolto dal nostro inviato Luca Pessina.

Moratti, è d'accordo col discorso di fine partita di Mazzarri? Ha ridato fiducia anche a lei?
“Io non lo so, non ero negli spogliatoio. Ho letto che era stato fatto bene. Mazzarri ha la capacità comunque di trovare le parole giuste. Questi sono 3 punti in meno: significa che si può fare di più nell'ampia scelta che c'è, che possano giocare i giocatori man mano più in forma”.

Inter ridimensionata dopo il ko con la Roma?
“La partita poteva prendere una piega totalmente diversa e ora saremmo qui a parlare diversamente. In fondo, ci serve come lezione per metterci a lavorare di più, forse, o per capire che certe partite, quando sono un po' storte, bisogna affrontarle in campo diversamente. Anche se non ho nulla da dire, perché i ragazzi hanno provato a far gol fino alla fine”.

La squadra ha risentito delle assenze?
“Conosci il valore dei giocatori che sono fuori e per quello ti attacchi alle assenze. Magari, sai che chi manca ha esperienza e può non perdere equilibrio nei momenti difficili”.

Sul rigore che non c'era cosa dice?
“Si capiva che era fuori, ma non ti arrabbi subito all'inizio del campionato. Continuo a pensare che siano errori possibili. Spiace, perché son tre persone lì a guardare e manco uno che veda giusto: è andata così, speri sempre che poi ti possa rifare”.

Capitolo Thohir. Mercoledì le firme? Siamo vicini?
“Non lo so, vediamo. Intanto andiamo avanti adagio. Da quante settimane è che diciamo che siamo vicini? (ride, ndr)”.


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