Moratti: "Sono stato fortunato. L'Inter? Ha cuore, coraggio e fa divertire. Su Chivu e Lautaro..."
Fonte: QS
Dopo i problemi di salute di qualche tempo fa, torna a parlare Massimo Moratti e lo fa al Quotidiano Sportivo.
Presidente Moratti, come sta adesso?
"Meglio, direi decisamente meglio. Ci sono stati giorni molto complicati, ma posso anche dirvi che in ospedale praticamente non mi sono reso conto di quanto fosse successo. Quando mi hanno estubato ho cominciato a capire, poi mi è stato raccontato tutto. Credo di essere una persona molto fortunata, capitata nelle mani giuste".
Nel frattempo ha avuto modo di vedere anche la sua Inter che qualche soddisfazione gliela sta regalando nonostante un 2025 senza trofei.
"Siamo a metà stagione, ma almeno in campionato mi pare di poter dire che sia la squadra più completa. Gioca bene, ha cuore e coraggio, fa divertire, è un gruppo molto unito. Qualche sconfitta ci può stare ma l’Inter è in grado di fare strada in tutte le competizioni: più passano le partite e vince e più questa squadra dà la sensazione di poter sempre migliorare. E poi abbiamo un grande capitano...".
Lautaro Martinez, sempre più erede del suo Javier Zanetti...
"Giusto che sia così. Lautaro si dimostra leader vero, non solo un fuoriclasse. Uno come lui è il capitano ideale per una squadra come la nostra, incarna la vera anima interista".
La scorsa estate c’era stata qualche perplessità sul passaggio di consegne fra Simone Inzaghi e Cristian Chivu in panchina, quando si chiude un ciclo non è mai semplice ricominciare soprattutto con un allenatore che non ha tanta esperienza in serie A…
"Personalmente non ho mai avuto alcun dubbio, Chivu sarà pure stata una scommessa ma possiamo dire fin qui azzeccatissima. E poi mi lasci dire una cosa...".
Prego.
"Ho avuto Cristian calciatore, sul campo era bravissimo e di immensa utilità per l’allenatore. Ma ha sempre avuto grandi qualità umane: ricordo che andava nei campi rom del Milanese a fare lezioni d’italiano ai ragazzi. Una “missione” in cui credeva ed era benvoluto da quei giovanissimi che avevano bisogno di una figura del genere. Chivu non è stato solo un ottimo calciatore e ora un bravo allenatore, per me è un uomo di spessore enorme, dalla cultura straordinaria, capace di unire intelligenza e sensibilità fuori dal comune. E poi ci capitava di fumare una sigaretta insieme, anche per questo con lui vado molto d’accordo (sorride, ndr)".