Mou: "Inter-Juve è sempre Inter-Juve, non avremo 16 punti di vantaggio"
Domani sera c'è Inter-Juventus e Josè Mourinho si troverà di fronte il collega Ciro Ferrara, che sta vivendo un momentaccio sulla panchina bianconera. Nonostante ciò, il portoghese parla in favore del tecnico della Juve: "Ferrara non sta vivendo una situazione semplice, ma in Italia un allenatore che inizia e finisce il campionato sulla stessa panchina non è un allenatore, va considerato un eroe. Io lavoro per vincere, Ferrara lavora per vincere. Tutti gli allenatori durante la loro carriera vivono momenti difficili. Da quando sono arrivato in Italia, soltanto quattro tecnici saranno rimasti sulla stessa panchina: io, Prandelli, Gasperini e Allegri. Forse me ne sto dimenticando uno o due, ma siamo davvero pochissimi. Qualche squadra ha cambiato due volte, qualche altra ha cambiato 3 o 4 volte". Ferrara ha detto di sentirsi come Rocky, Mou invece si sente come Ivan Drago? "No, io non lavoro in questa direzione". In queste ore si fa sempre più insistente il nome di Rafa Benitez per la panchina bianconera, e Mou spende parole lusinghiere per un tecnico che conosce bene: "Benitez è un grande allenatore e, come un grande giocatore, può adattarsi subito a un altro campionato, compreso quello italiano".
Tornando al discorso deferimenti, Mou preferisce limitarsi e non protestare ulteriormente: "Non voglio parlare del deferimento visto che mi dovranno sentire gli organi competenti, non i giornalisti. Ma dopo avere visto due o tre volte il video della partita, mi sono emozionato al 92' o al 93', alla scena di Borriello, quando dopo aver aggredito verbalmente Rocchi ha ricevuto un abbraccio. Non succede niente, è un'immagine molto bella". Sneijder non sarà disponibile contro il Parma né in casa contro il Cagliari, ma l'allenatore nerazurro non si fascia la testa: "Avevo già in mente di farlo riposare. Giocherà domani titolare e, se vinciamo, giocherà in semifinale contro la Fiorentina. Preferivo averlo a disposizione per le gare di campionato con Parma e Cagliari ma questo non è più possibile. Non ci sarà turn over, giocheranno anche Lucio e Balotelli. Mario merita di esserci perché a volte bastano anche 10 minuti per lasciare il segno. Lucio ha commesso errori contro Kiev e Atalanta, ma nei due derby e a Kiev è stato spettacolare. Mi piace che sia al suo posto nelle partite importantiAnche Eto'o è nella lista dei convocati, arriva oggi, vediamo come sta e domani decidiamo. Nell'ultimo mese noi non ce l'abbiamo avuto, adesso deve cominciare a darci di nuovo qualcosa. Non posso dargli vacanze, siamo pochi".
Sulla partita di domani sera, Mourinho vuole il massimo della concentrazione: "E' una sfida pericolosa per noi, perché la Juve ha grandi qualità. Ci sono due rischi: c'è la difficoltà di giocare due partite al massimo in pochi giorni e c'è il pericolo di dimenticare che non disputeremo una gara di campionato. Giovedì non abbiamo 16 punti di vantaggio, abbiamo le stesse possibilità di vincere la competizione che ha la Juventus. La squadra bianconera in questo momento è in corsa per Coppa Italia ed Europa League. Ma per una squadra che esce dalla Champions, vincere l'Europa League non mi sembra un successo. So che oggi hanno tanti infortunati, ma se guardo la formazione dche scenderà in campo domani noto giocatori di grande qualità. Poi, Inter-Juve è sempre Inter-Juve e la Coppa Italia sta diventando importante. Da quando sono arrivato, ho sempre rispettato questa competizione, forse perché vengo da una cultura diversa. L'anno scorso noi abbiamo sempre schierato formazioni importanti, abbiamo perso la semifinale ma ce la siamo giocata fino alla fine".
In conferenza, Mourinho ha voluto approfittare anche per ringraziare i tifosi che gli hanno voluto fare gli auguri di buon compleanno e ha respinto al mittente i paragoni con un allenatore nerazzurro vincente come Helenio Herrera: "Mi è piaciuto tanto ricevere gli auguri dei tifosi per il mio compleanno, tantissimo. Ed erano moltissimi... Forse anche perché è un momento bello per l'Inter e per gli interisti. Comunque tutti quei messaggi mi hanno dato ancor più consapevolezza dell'empatia con i tifosi, mi ha fatto piacere. Non si può paragonare la Ferrari di ieri con quella di oggi. Ci sono allenatori che hanno fatto vincere all’Inter il campionato, ma solo uno ha fatto vincere all’Inter la Coppa dei Campioni. Il mio rapporto con il club è lo stesso, sa che a me piace vestire la maglia e difendere il mio club. Mi paragonano a Herrera, ma chi mi conosce sa che dopo una vittoria non mi piace esaltarmi...".