.

Mou: "Juve-Inter in campo neutro! Domani l'unico dubbio è Sneijder"

di Christian Liotta

Tiene banco la questione dei cori rivolti dai tifosi della Juve a Mario Balotelli anche nella conferenza stampa della vigilia di Inter-Barcellona. Con José Mourinho che non usa mezzi termini: il tecnico portoghese dichiara apertamente di aspettarsi la squalifica del campo dei bianconeri chiedendo perciò che l'incontro di sabato 5 dicembre tra Juve e Inter venga disputato in campo neutro: "Quello che è successo a Balotelli a Torino durante la gara di ieri sera è una cosa vecchia, veramente vecchia. L'unica cosa che posso fare è lavorare sul mio calciatore per metterlo nelle condizioni di giocare in situazioni ambientali particolari, ma è difficile perchè, anche quando lui riposa tranquillamente in un hotel a Barcellona, succedono queste cose in uno stadio lontano kilometri...sono sincero, mi piacerebbe tanto, ma vermente tanto, giocare Juventus-Inter a Torino, però ci sono delle regole e magari non si giocherà lì. Vedremo".". Per il tecnico lusitano ancora qualche dubbio di formazione: "Il mio unico dubbio è se gioca o non gioca Sneijder: due o tre giorni fa pensavo potessero esserci sviluppi migliori, che invece non ci sono stati. Wesley è ancora in dubbio, ma è un dubbio che voglio sciogliere stasera, dopo l'allenamento, un dubbio che non mi porterò fino a domani. Sulla sinistra giocherà Chivu, quindi giocheranno Julio Cesar, Maicon, Lucio, Chivu, poi gli altri...gli ho dimenticati. Se gioca Messi o no non è un mio problema. Se ci sarà lui, in difesa a destra giocherà Chivu. Se non ce la fa e c’è Iniesta, giocherà comunque Chivu. Se Guardiola sceglie Pedrito, giocherà sempre Chivu. Javier Zanetti? E' un giocatore importante, lui è la storia dell'Inter".

"Se qualcosa è cambiato nei valori delle due squadre dall'andata? E’ cambiato che quando ci siamo incontrati per la prima volta solo io e Guardiola avevamo rispetto per questo girone, e tutti gli altri pensavano che ci saremmo giocati il primo posto fra di noi, e Rubin e Dinamo avrebbero fatto i turisti dell’Est. Tutti dicevano che questa partita sarebbe stata tranquilla. Guarda adesso che tranquillità...". Poi, Mou si sofferma sulla sua Inter in generale: "L’Inter oggi è più ’mia’ rispetto all’anno scorso, ma manca ancora tempo per crescere, mentre il Barcellona ha una sua filosofia da anni, è una scuola di calcio. Ma mi sembra che questa Inter sia più adatta di prima all’Europa: non era pronta alla differenza culturale, a trovarsi di fronte scuole calcistiche diverse. Ora gestiamo meglio intensità e possesso palla, che sono fondamentali". Ma il Barça non ha paura: "Il Barcellona non è più primo in Spagna? A me non cambia niente, è il campione in carica, e il mondo del calcio vuole che continui la Champions. Non avrà paura dell’Inter, si fida delle sue capacità, è stato il miglior club negli ultimi 15-16 mesi".

Non manca un ringraziamento al club catalano, dove iniziò la carriera, per poi virare sull'ex Samuel Eto'o: "Io ho cominciato qui, e sarà sempre grato al Barça per la possibilità che mi ha dato e per i quattro anni passati insieme. Ma tutte le volte che la affronto da avversario ci metto anima, cuore e forza per batterla. Eto'o il grande ex? Eto’o è tranquillo, anche se per lui è una partita speciale: ma sarà una bella serata, e la gente lo accoglierà come merita. Penso che tutta la squadra si stia sforzando per fare bene anche senza Ibrahimovic, anche se ha vinto tanto e ci resta molta strada per fare lo stesso". Anche per Diego, poi scatta il confronto con la sfida di San Siro: "All’andata abbiamo fatto una buona partita, è vero che nel secondo tempo ci sono stati superiori, ma il Barça ha dimostrato di dominare con molte squadre, non solo con noi. Non so se è cambiato qualcosa rispetto a due mesi fa, ma noi stiamo bene, stiamo passando un buon momento collettivo, con gioco offensivo e piacevole. L’essenza del Barcellona è la stessa dello scorso anno, li rispettiamo in quanto campioni d’Europa ma faremo la nostra partita per batterli. Giocare qui contro una squadra così è un orgoglio."


Altre notizie