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Mou show: "Che gioia tornare dalla gente del mio cuore. E quel gesto..."

di Fabrizio Romano

E' sempre, indiscutibilmente, José Mourinho. Evidentemente caricato dall'accoglienza principesca che i tifosi dell'Inter gli hanno preparato per il suo ritorno a Milano, l'allenatore del Real Madrid, ma più che altro lo strepitoso artefice del triplete nerazzurro, ha dato spettacolo nel pre-partita di Milan-Real. Lo Special One non si è smentito, ed è andato subito a rispondere alle provocazioni rossonere con un gesto, un numero tre indicato ai tifosi milanisti, per ricordare loro che la tripletta l'ha fatta lui con l'altra squadra di Milano, tripletta condita da due derby stradominati ed ancora indelebili anche nel ricordo del portoghese. Appena arrivato in campo per il prepartita, Mourinho è stato accolto da una marea di prevedibili fischi, ma secondo gli inviati di Sky anche da tante urla nei suoi confronti tutt'altro che simpatiche. Si sarà mica spaventato, José? Tutt'altro. Così come sfidò i tifosi del Barcellona dei titani nella notte del Camp Nou, è partito all'assalto dei rossoneri con quel gesto di contro-provocazione.

Ma non è tutto. Mourinho è anche un personaggio che nasconde un'immensa umanità dietro al personaggio che tutti conosciamo, e lo ha dimostrato appena arrivato a San Siro: visibilmente emozionato, José si è lasciato andare ad un bell'occhiolino verso le telecamere ed è passato a salutare tutti gli uomini che lavorano 'dietro le quinte' negli spogliatoi del 'Meazza' con grande calore. Tra sorrisi e fischi, sottolineamo che Mourinho quel gesto del numero tre che vedete in foto lo ha proposto appena arrivato allo stadio già dal suo pullman, mentre tutti i tifosi del Milan lo trattavano - diciamo così - in maniera non proprio cortese. Lui ha risposto serissimo con quelle tre dita alzate, che fanno sorridere il suo fedele assistente Rui Faria, comodamente seduto alle sue spalle. Poi, tutto si è ripetuto sul terreno di gioco di San Siro.

Durante la gara, Mou è stato letteralmente torturato da un laser verde: fiero com'è, l'allenatore non ha mostrato segni di disturbo. E dopo la rete di Inzaghi per il 2-1 in nettissimo fuorigioco, José ha detto al guardalinee di mettersi gli occhiali. Quando, a fine gara, il suo Real Madrid strappa il gol dell'incredibile pareggio che gli consente di rimanere imbattuto in questa stagione, il portoghese si regala una corsa verso i suoi ragazzi che ricorda quelle di Kiev o contro il Siena con la sua Inter.

Ai microfoni di Sky Sport, alla termine di questa notte magica del suo ritorno, José Mourinho commenta la gara: "Il primo gol del Milan è Pepe che scivola, il secondo è un fuorigioco chiarissimo. Ma non parlo di arbitri e altro, dico che il Real ha fatto una gara strepitosa dimostrando di essere una squadra che lavora per arrivare al top. Il Milan ha mostrato carattere, non calcisticamente al top ma con grande grinta, da Gattuso a Inzaghi, ma anche Seedorf, hanno avuto coraggio e carattere. Poi ho rischiato tanto anche io con due difensori nel finale, ma il pareggio era giustissimo, non potevamo mai uscire sconfitti. Questa è una squadra giovanissima, un Real che può crescere molto", ha detto, per poi aggiungere: "Le tre dita erano per i tifosi dell'Inter, non per quelli del Milan. Loro non mi piacciono, i tifosi rossoneri, ma sportivamente: con il Milan ho una rivalità più che sana. Sarebbe già fantastico vincere la metà di quanto ho fatto all'Inter. Una coppa e mezzo andrebbe benissimo. Il ritorno? Ho provato una gioia incredibile a tornare qui, e trovare persone che sono e saranno sempre nel mio cuore". Finisce qua, con queste frasi commoventi, la notte del ritorno del portoghese, assolutamente fantastica: José uno di noi.

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