Mourinho: "Oggi non siamo campioni d'Italia, ma lo saremo presto"
È un Mourinho a sorpresa quello che, durante la conferenza stampa pre-Coppa Italia, torna sull’episodio che ha coinvolto Balotelli a Torino contro la Juventus. Oltre a difendere il giocatore per quanto concerne determinati atteggiamenti in campo, il tecnico si mostra solidale con la società bianconera: "Quello che non mi piace di Mario è che discuta una decisione di un arbitro oppure rimedi un cartellino un giallo perché alza un braccio. Se poi gli avversari si arrabbiano perché prende la palla, segna e non si spaventa di nessuno, non c’è nulla che io possa fare. Per quanto riguarda i cori razzisti, è accaduto in tanti stadi, e anche in casa sua. La differenza tra tre o quattromila della curva a Torino e mille o cinquecento di una tifoseria che viene a San Siro e ha fatto lo stesso tipo di cori non so quale sia. Poi, non è un problema mio. Mi spiace, comunque, per la punizione inflitta alla Juve".
L’altro argomento clou è, ovviamente, la partita contro la Sampdoria di domani sera, in cui l’Inter sarà chiamata a compiere il miracolo di ribaltare lo 0-3 dell’andata: “Se riusciamo ad arrivare in finale sarà una sorpresa per tutti. In questo momento ci consideriamo eliminati: la Samp ha vinto 3-0 all'andata e ha un vantaggio importante. Per noi l’impegno si presenta difficile, ma tutto è possibile. Se loro dicono di avere il 51% di possibilità di andare in finale lo fanno perché si difendono a parole, come quando l'Inter dice che per lo scudetto bisogna aspettare la matematica". A proposito di scudetto, la strada è in discesa, inutile nasconderlo: “Se Juve e Milan faranno 18 punti, noi ne faremo comunque più di 8. Oggi non siamo ancora campioni, ma lo saremo. In questo momento il nostro obiettivo è arrivare in finale di Coppa Italia, uno stimolo per noi, poi l’obiettivo principale è lo scudetto, nessuno credo che lo cambierebbe con la Coppa Italia. La formazione? Sarà forte, con Julio Cesar e Ibrahimovic”. Mourinho conclude esprimendo orgoglio per quanto fatto nel nostro campionato finora: “Per un allenatore straniero come me allenare in Italia è una grande esperienza. Se vinceremo il titolo, questa grande esperienza diventerà qualcosa di ancora più importante a livello di carriera”.