.

Mourinho: "Ora possiamo pensare al Barcellona. Al 99,9% Ibra giocherà"

di Domenico Fabbricini

Tranquillo e soddisfatto a fine partita José Mourinho, felice per la bella vittoria di Bologna. La sua analisi post partita parte ovviamente da Mario Balotelli, schierato a sorpresa dal primo minuto e autore del momentaneo 2-1: “Avevamo tre attaccanti disponibili – ha detto il tecnico – e visto che Eto’o giocherà a Barcellona e ha ancora un problema al piede, ho preferito Mario, più riposato anche perché non ha giocato in Nazionale. Si è allenato, stava bene e l’ho schierato. Ha giocato un buon primo tempo, ha sbagliato un gol ma poi ne ha segnato un altro. L’ho tolto dal campo perché ha preso un cartellino giallo, alcuni calciatori sanno gestire le ammonizioni, altri no: Mario gioca alla stessa maniera se ammonito o meno così ho preferito non rischiare.
Passando alla partita – prosegue il tecnico – abbiamo vinto bene, senza problemi, meritando il risultato. Ho visto una squadra che gioca bene la palla, fa un buon possesso e questo produce anche minor stanchezza per i giocatori, ecco perché anche un centrocampista è riposato a fine partita e un Cambiasso si fa 50 metri di campo per andare a mettere dentro con lucidità la palla del 3-1”.

E adesso Barcellona: “Ora si può pensare alla supersfida di Champions, spero che i ragzzzi si riposino e stiano tranquilli, io invece comincio già a pensare a questa sfida. Sono stato 3 anni a Barcellona e ci sono tornato 3 volte da avversario: l’unico modo per affrontare al meglio questo tipo di partite è con la testa, più della tattica e della bravura. Bisogna entrare in campo vogliosi di voler mettersi alla prova, divertirsi, testare la propria personalità, fare insomma una partita da ricordare perché non capita spesso di giocare al Camp Nou. Ibrahimovic? Al 99,9% sono sicuro che giocherà”.
L’ultimo appunto del tecnico è sui cartellini subiti dai suoi giocatori (in particolar modo l’espulsione di Maicon): “E’ sempre la stessa storia, per gli stessi interventi l’arbitro a volte mostra il rosso, a volte il giallo, a volte nulla. Ci vuole uniformità di giudizio altrimenti anche i giocatori non sanno cosa possono e cosa non possono fare in campo”.


Altre notizie