No alla nazionale per lavorare alla Pinetina: inizia la stagione di Godin. E finalmente Conte ha il suo Faraone
È stato il primo tassello della nuova Inter, preso a parametro zero dall'Atletico Madrid. Una manovra eccezionale della dirigenza nerazzurra, che ha percepito le difficoltà con i Colchoneros e l'ha convinto a sposare la nuova causa. Ora, finalmente, l'avventura in Italia di Diego Godin può partire.
AVVIO IN SALITA – Sono stati difficoltosi i primi passi del Faraon in nerazzurro. Arrivato più tardi in ritiro per via degli impegni in Coppa America, l'uruguaiano poi si è dovuto fermare per un problema muscolare accusato nei primissimi giorni di agosto. Uno stop che ne ha evidentemente condizionato la preparazione estiva, ma non l'umore. Quello è sempre stato alto, come confermato dalle sporadiche uscite social nelle quali veniva evidenziata la grande voglia di iniziare a giocare per il nuovo club.
NO ALL'URUGUAY – Smaltito l'infortunio, Godin si è subito reso disponibile, tornato tra i convocati per la trasferta di Cagliari. Entrato in campo nel concitato finale della Sardegna Arena, è stato protagonista di alcune ottime chiusure. Si è notato, in particolare, un atteggiamento da vero leader: freddo, sicuro, imperioso negli stacchi aerei e negli anticipi. Uno scorcio di partita che ha rincuorato Antonio Conte. E il tecnico nerazzurro avrà accolto con estremo piacere anche la scelta di Godin di non andare in nazionale, chiedendo di essere esentato per le due amichevoli con Costa Rica e Stati Uniti: un doppio sforzo che, con ogni probabilità, lo avrebbe messo fuori causa per il match di sabato e che avrebbe rappresentato un rischio alto visto il recente stop. Decisione non banale, visto il ruolo che ricopre nella Celeste, di cui è capitano e lider maximo.
FINALMENTE INTER – Godin è dunque rimasto ad allenarsi alla Pinetina al fianco degli altri compagni di squadra non convocati dalle rispettive selezioni, tra cui l'altro infortunato di lusso di questo avvio di stagione, ovvero Stefan De Vrij. E proprio il ritorno in gruppo suo e dell'olandese è una gran bella notizia per Conte, che non vede l'ora di poter alzare ulteriormente il muro con questi due grandissimi difensori. D'Ambrosio e Ranocchia hanno fatto benissimo con Lecce e Cagliari, ma è chiaro che ora – con l'inizio della campagna europea – servirà tutto l'organico a disposizione. In questa chiave, Godin può essere considerato un pilastro di sicuro affidamento, con Conte che presumibilmente lo impiegherà terzo a destra nella difesa a tre, senza dimenticare che potrebbe essere utilizzato anche come centrale qualora ce ne fosse bisogno. Marcatore implacabile, ma anche visione di gioco e intelligenza tattica: sono le doti che gli consentono di poter essere utile in più modi. E Conte si sfrega le mani pensando di poter finalmente disporre del suo Faraone.
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