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Obi: "Voglio tornare! Idolo Deki. Ho detto a Destro di venire all'Inter e..."

di Fabrizio Romano

In viaggio con Drive Inter. Insieme a Nagaja Beccalossi, su Inter Channel, il protagonista di questa settimana è Joel Obi. E si parte subito discutendo della sua vita privata e della sua storia: "Quando torno a casa dormo, quasi tutti i pomeriggi. Ma ormai mi sono abituato anche agli allenamenti presto. Spesso vedo amici di Parma, ci sono rimasto molto legato e quando posso ci torno, anche per stare con la mia famiglia. I miei genitori mi portarono in Italia quando avevo 9 anni, non per giocare a calcio. Inizialmente mia mamma voleva solo che andassi a scuola, poi l'ho convinta e ho fatto il provino. Ero l'uomo più felice, poi mi ha voluto il Parma. Mia mamma non voleva anche in quel caso, poi l'ho convinta al secondo anno. Quindi sono andato al Parma per due anni e mi cercò l'Inter. Ero interista e non potevo perdere quell'occasione. Osservatori nerazzurri mi seguirono al Torneo Scirea e contattarono il mio agente, ricordo ancora l'emozione quando partii per andare all'Inter".

I primi giorni all'Inter furono speciali, "perché vivevo un'emozione incredibile, bella, diversa. Ho conosciuto tanti ragazzi, gente come Destro o Santon. C'era Bernazzani, eravamo timidi e tranquilli, non parlavamo tanto. Anche il mister non era una persona che tendeva a parlare moltissimo, pensava a lavorare e insegnarci tanto". Joel Obi è un autocritico verso sé stesso: "Non sono mai contento di quello che faccio, sono critico e credo di poter fare sempre di più. Ma dopo una partita la archivio, che sia sconfitta o vittoria, non mi riguardo e archivio tutto. Mia mamma? Tende spesso ad emozionarsi, ma non amo parlare spesso di calcio con lei...".

Il giorno dell'esordio con l'Inter, "lo ricordo ancora, era in Champions. Uscì a Stankovic, un mio idolo totale (ride, ndr). Non l'ho mai detto a Dejan perché ero un po' imbarazzato a dire un compagno che è un mio idolo... lui ci tiene tanto ai giovani". Proprio lui, Stankovic, un modello totale: "Deki è completo, offensivo e difensivo, questo ammiro di lui - confessa Obi -. Provo a imparare questo da lui, ha un tiro incredibile. Vorrei essere un po' come Stankovic nel fare le due fasi, la cosa in più che ha è la conclusione che è difficile da imitare". Il ruolo preferito è "da centrocampista, mezz'ala, in una mediana a tre. Coprire più ruoli aiuta a crescere, sicuramente. Quello che conta non è il ruolo, ma è far bene". A gennaio con la Nigeria c'è la Coppa d'Africa: "Spero di poterci essere - le parole di Joel -, rappresentare il proprio Paese è una cosa unica che fai per orgoglio della tua nazione. Una competizione decisamente importante, ci tenevamo tanto e ci siamo qualificati. Adesso devo comunque guadagnare il posto".

Tanti però gli stop fisici per Joel: "Si vive male, fa parte del calcio. Sono cose che capitano, bisogna essere forti e lavorare di più per rientrare presto. Ho la stima del tecnico e la società ma devo assolutamente ricambiare, non poterlo fare per infortunio mi dispiace. Vorrei sempre dimostrare di poter dare tanto all'Inter". Il sogno per il futuro: "Il mio sogno lo sto vivendo stando all'Inter spero di restarci a lungo superando questo momento di infortuni per dare moltissimo di più", svela Joel. E su Mattia Destro, ex compagno e grande amico: "Ci conosciamo bene, ci tiene tanto a giocare e fare gol. Un giocatore di potenzialità incredibili, ogni volta lo ammiro tanto. Io gli avevo detto di venire da noi all'Inter, è ovvio... ci ho provato, Mattia ha fatto una scelta. E sono scelte di vita, non solo di calcio". Parola di Joel Obi.


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