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OM-Inter, le chiavi tattiche: Sneijder decisivo, in un senso o nell'altro

di Alessandro Cavasinni

Olympique Marsiglia-Inter, andata degli ottavi di finale di Champions. Gara della svolta, in negativo o in positivo. I nerazzurri sono reduci da un periodo nerissimo in campionato, con 4 sconfitte nelle ultime 5 gare, dopo un filotto di 7 vittorie consecutive che avevano rilanciato le aspirazioni addirittura per il titolo. Di fronte l'OM, imbattuto in gare ufficiali addirittura dallo scorso 23 novembre: poi 12 successi e 3 pareggi. Adesso la Champions, tutto un altro scenario. 

GLI AVVERSARI - Senza la stella Remy e il gregario M'bia, Didier Deschamps punta tutto sull'imprevedibilità della fase offensiva. Certi di un posto Valbuena e André Ayew, con Brandao e Jordan Ayew a giocarsi l'ultima maglia disponibile. Probabile la conferma del collaudato 4-2-3-1, soprattutto in virtù del recupero del mediano Alou Diarra, di gran lunga il più esperto in campo internazionale visto il suo passato con le casacche di Lione e Bordeaux. Davanti a Mandanda, difesa a quattro con Azpilicueta, Diawara, N'Kolou e Morel. Sarà dunque un OM aggressivo e pronto a colpire con la sua rapidità.

I PERICOLI - L'intraprendenza dei fratelli Ayew, la qualità di Valbuena e il gran tiro di Cheyrou: queste le armi su cui fa affidamento Deschamps per affondare la difesa di Ranieri. I due ghanesi, delusi dalla Coppa d'Africa, sono tornati carichi ed entrambi hanno già fato capire di voler far male all'Inter. i figli di Abedy Pelè hanno tecnica e velocità: caratteristiche che in questo momento sono piuttosto temute dal pacchetto arretrato nerazzurro, fin troppo fragile nell'ultimo periodo dinanzi ad attaccanti con tali abilità (Miccoli, Borini e Di Vaio lo sanno bene). Attenzione, si diceva, anche a Valbuena, decisivo con un gran gol nel match di Dortmund: il 3-2 nel finale di gara ha regalato la qualificazione al Marsiglia in una serata nata malissimo (i tedeschi erano avanti 2-0). Occhio pure alla balistica di Cheyrou, che di tanto in tanto si riscopre cecchino dalla distanza.

DOVE COLPIRE - Certamente la difesa transalpina non è a livelli di altissima qualità. N'Koulou e Diawara hanno centimetri e peso per arginare torri avversarie, ma vanno talvolta in clamorosa difficoltà quando si tratta di affrontare gente dalla caratura importante sotto l'aspetto della qualità e rapidità. In questo contesto, appare molto più congeniale schierare Milito, Sneijder o Forlan, piuttosto che Pazzini. Zarate sarebbe stato l'ideale, ma questo Zarate non dà alcuna certezza. Anche Mandanda, tra i pali, ogni tanto si concede qualche bella distrazione: fortissimo tra i pali, meno reattivo nelle uscite.

OCCHI PUNTATI SU... - Wesley Sneijder. Il numero 10 nerazzurro, dovesse scendere in campo, sarà l'ago della bilancia, sia in accezione positiva che in quella negativa. Il folletto di Utrecht potrebbe rivelarsi il campione in più che l'Inter ha e che al Marsiglia manca, sbilanciando clamorosamente il duello dalla parte interista. Allo stesso tempo, però, Wes potrebbe tristemente confermarsi sugli standard negativi a cui ci sta abituando lui e tutta la squadra in questo periodo. Se Ranieri dovesse metterlo alle spalle di un'unica punta (Milito?), il suo estro sarà il filo su cui correrà la gara dei nerazzurri. apporto decisivo, comunque vada.


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