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Oriali: "Ringrazio i tifosi, l'Inter la mia casa. Thohir? Da lui nessuna chiamata"

di Daniele Alfieri

Contestazione durissima oggi a San Siro nei confronti delle alte cariche societarie. Nel mirino della Curva Nord il direttore generale Marco Fassone e il dt Marco Branca, oltre al presidente onorario Massimo Moratti, chiamato a liberare l'Inter dalle "amicizie familiari". Tra i nomi suggeriti ad Erick Thohir e invocati come possibile 'braccio forte' quello di Lele Oriali, bandiera mai dimenticata dal pubblico di fede nerazzurra. Dagli studi di Mediaset Premium è lo stesso ex centrocampista e poi dirigente interista a rispondere all'appello dei tifosi: "Devo ringraziarli perché evidentemente qualcosa di buono l'ho fatto anch'io. Ho bei ricordi dell'Inter. Ho trascorso trent'anni in nerazzurro, ossia metà della mia vita. Per me l'Inter è come casa mia - prosegue Oriali . Da un lato mi fa piacere che ci sia grande considerazione nei miei confronti, dall'altro no perché vedo che da qualche anno si sta scivolando verso il baratro. Da quattro anni sento parlare di progetti, che poi vengono abbandonati a metà stagione. Qualche settimana fa, ad una mia domanda, un dirigente mi disse che quest'anno l'Inter non ha un obiettivo proprio perché si tratta di un anno di transizione. Diventa difficile costruire, sarà un lavoro duro anche per la nuova proprietà. Se Thohir mi ha cercato? No, anche perché resta qui poco tempo. Dovrebbe essere un po' più presente. Oggi non vedo il confronto con la società che c'era con Moratti presidente".


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