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Ottobre diabolico: tanti ostacoli e poco tempo, verso il Derby d'Italia

di Daniele Alfieri

Quattro gare cruciali in quindici giorni, quasi un crescendo di insidie verso quello che si preannuncia uno dei Derby d’Italia più sentiti degli ultimi anni. Soprattutto da parte juventina, visto che dopo l’inizio esaltante, la squadra di Conte vuole continuare a dare credito al sogno scudetto, trofeo assente dalla bacheca bianconera, pensate, dal 2003, nove anni in cui ai due titoli revocati dalla Giustizia Sportiva hanno fatto seguito la retrocessione in B e quattro stagioni dove i piccoli traguardi raggiunti, secondo piazzamento al ritorno in A, si sono sempre scontrati con le ambizioni della piazza. Da qui la scelta di rivoluzionare il progetto di anno in anno, soluzioni che però hanno portato agli ultimi due miseri settimi posti consecutivi. Stavolta il popolo bianconero vuole crederci fino alla fine.

L’Inter che si avvia alla supersfida del 29 ottobre vuole invece dare una brusca sterzata ad un avvio che ha scombussolato i piani precampionato. Con Gasperini la squadra ha raccolto pochissimo, sia in termini di gioco che, soprattutto, di risultati. La cura Ranieri ha funzionato a Bologna ma ha dovuto abbattersi sull’ennesima disfatta, quella di San Siro contro il Napoli, in cui la direzione dell’arbitro ha contorto ancora una volta il cammino nerazzurro. Ogni gara per Gasp è stata come una finale, e in un altro senso per Ranieri lo sarà da qui a fine mese, quando l’Inter dopo l’incontro con la Juve capirà se gli errori commessi o la sfortuna incideranno fatalmente anche su questa stagione.

Sono solo cinque le giornate di campionato sinora disputate e sette i punti che distanziano l’Inter dalla capolista (insieme all’Udinese) bianconera. Ovviamente le ambizioni scudetto rimangono tali, ma da adesso in avanti non si può più sbagliare. Dopo la sosta dovuta alle Nazionali, il campionato dei nerazzurri riparte con un ciclo da cui serve uscire fuori con il massimo bottino. Prima tre gare, sulla carta abbordabili, così come la Juve, che però non sarà impegnata in Champions. L’Inter scende in campo a Catania già domani, alle 18,00, nella sfida che aprirà la settima (sesta effettiva) giornata di Serie A. Mancheranno per squalifica Obi e Ranocchia, con l'azzurro che sta recuperando anche dal problema all'adduttore sinistro; infortunati Sneijder, Cordoba, Poli, Julio Cesar, Chivu, Forlan e, ultimo, Coutinho. Assenze pesanti anche fra gli etnei (Biagianti e Ledesma su tutti), che però vengono compensate dal carattere della squadra di Montella e dal calore dello stadio Massimino. In casa il Catania è riuscito a fermare sul pari proprio la Juve. La trasferta siciliana, così come a Palermo, sarà tutt’altro che una passeggiata.

Domenica la Juve sarà impegnata fuori casa a Verona, contro il Chievo che sette giorni dopo volerà a Milano per affrontare l’Inter. È lecito attendersi i tre punti dal match di San Siro, visto che i gialloblù in trasferta non riescono a mettere in campo la stessa grinta e solidità che li caratterizza invece nelle gare giocate al Bentegodi, dove finora non hanno mai perso. Juve avvisata. Ranieri dovrà fare affidamento anche alle energie della squadra e saperle gestire. I nerazzurri saranno infatti reduci dalla terza giornata di Champions, martedì 18, contro il Lille, e già in questa settimana il tecnico potrebbe ricavare indicazioni fondamentali da Sneijder e Ranocchia. Catania, Lille e Chievo, il tutto in otto giorni. E non è finita qui perché mercoledì 26 c’è il turno infrasettimanale contro un’Atalanta che continua a stupire e che senza la penalizzazione si ritroverebbe con sette punti in classifica. La trasferta di Bergamo sarà forse l’ostacolo più duro del tour de force che attende la squadra di Ranieri.

Nel frattempo la Juve giocherà come detto a Verona, e poi in casa contro Genoa e Fiorentina, calendario che potrebbe continuare a sorridere ai bianconeri così come, si spera, potrebbe sottrarre loro energie e punti preziosi. Le due squadre chiuderanno quindi il ciclo di ottobre con lo scontro diretto, di scena a San Siro nell’anticipo serale del 29 ottobre. Nulla viene deciso in questi mesi, ma è chiaro che l’Inter deve tornare a vincere se vuole che il divario non diventi incolmabile. La missione di Ranieri è portare a casa il massimo in termini di punti, e quindi anche di morale, dalle sfide con Catania, Chievo e Atalanta, pur sapendo che ogni match va affrontato con la massima concentrazione e che i pericoli non vengono solo dalla qualità degli avversari ma anche dalla vicinanza degli impegni. Ci sarà tempo per parlare della rivincita di Ranieri contro la sua ex squadra e della storica e attualissima rivalità fra i due club. Perché l'Inter adesso deve pensare solo al presente e a inanellare successi, una partita alla volta, sperando che quello contro la Juve possa essere un Derby d’Italia tra prime della classe, come ai vecchi tempi.


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