Palacios, 12' di battesimo nerazzurro. Atteggiamento propositivo e un triplice fischio che crea disappunto
Minuto 81 di Empoli-Inter, sul risultato di 0-3. Da qualche secondo Tomas Palacios è pronto a entrare in campo per la prima volta da giocatore nerazzurro in una gara ufficiale. Il pallone però non esce e allora ci pensa Davide Frattesi, eroe della serata con una doppietta, a spedirlo fuori volontariamente. Ecco che il giovane difensore argentino può finalmente mettere piede in campo, al posto di un sorridente Stefan de Vrij che lo abbraccia e gli dà idealmente la propria benedizione.
Per la Torre pampeiana, com'è stato soprannominato al suo arrivo a Milano in virtù dei 196 centimetri di statura, entra sì in una fase in cui la contesa e l'agonismo si sono smussati ma lo fa con grande concentrazione, attento a non sbagliare nulla e a fare la giocata più utile. Simone Inzaghi lo propone da braccetto, accentrando Yann Bisseck e dando così indicazioni tattiche su chi potrebbe giocare in mezzo in caso di necessità. Numeri alla mano, nei 12 minuti totali sul rettangolo di gioco del Castellani, Palacios colleziona 14 passaggi e un lancio lungo, tutti in avanti o al massimo in orizzontale.
Certo, in un contesto in cui l'Empoli non pressa è difficile rubare l'occhio, eppure il 21enne ex Independiente Rivadavia si gode il momento rispettando le consegne ed esibendosi, proprio allo scadere, in una giocata difensiva/offensiva che, con un po' di pazienza, gli vedremo fare spesso: anticipo secco su Pietro Pellegri, pallone subito a Mehdi Taremi che chiude il triangolo e lo manda verso la porta proprio mentre il direttore di gara, Matteo Marchetti, fischia la fine della partita con qualche secondo di anticipo rispetto ai 3 minuti di recupero concessi. Decisione che interrompe in modo crudele quella che poteva essere un'azione significativa da parte del difensore argentino, lanciato a tutta velocità con le sue lunghe leve verso la porta di Devis Vasquez. E che l'episodio non passi inosservato lo testimonia la reazione dei giocatori nerazzurri in panchina, con Marko Arnautovic che allarga le braccia alla ricerca di una spiegazione credibile e Alessandro Bastoni che con un mezzo sorriso mostra il proprio disappunto.
Nulla di grave, ci mancherebbe, la soddisfazione per l'esordio con la maglia dell'Inter rimane e nel post-partita, ancora in spagnolo ma con disinvoltura, Palacios esprime la propria gioia, distribuisce ringraziamenti e, tra le righe, auspica che sia solo l'inizio del suo coinvolgimento sul rettangolo di gioco. Per adesso i tifosi possono essere soddisfatti: da oggetto misterioso l'ultimo arrivato in casa Inter è diventato ufficialmente una risorsa a tutti gli effetti per la squadra. Alla prossima.
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