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Pavard: "Inter club mitico, c'era la combinazione perfetta per trovarmi bene. Festa Scudetto incredibile"

di Christian Liotta

Ai microfoni di TF1, Benjamin Pavard, difensore dell'Inter, racconta quelle che sono state le emozioni vissute nel corso della lunga e fantastica parata per le strade di Milano per celebrare il ventesimo Scudetto dei nerazzurri per un giornalista d'eccezione, l'ex difensore del Milan Adil Rami: "Una cosa incredibile, non avevo mai visto niente del genere. Abbiamo fatto otto ore di bus dallo stadio al Duomo, ricordo che avevo chiesto anche ai miei genitori che erano presenti dove fossero e mi hanno risposto: 'Siamo vicini al Duomo, ma tu sei passato troppo velocemente'. Mi giro e vedo mia madre che comincia a farsi largo spingendo tutti, con mio padre dietro. Ho visto le lacrime sui loro volti e questo mi ha creato una grandissima emozione, hanno fatto tantissimi sacrifici per essere lì". Ma perché Pavard ha scelto proprio l'Inter? "Perché è un club mitico, che ha vinto diversi trofei. E poi perché potevo giocare nel mio ruolo ideale. C'era la combinazione perfetta perché mi trovassi bene qui". 

C'è spazio anche per parlare di Nazionale e delle due finali mondiali vissute da protagonista: "Quella persa in Qatar l'ho vissuta in maniera completamente differente rispetto a quella del 2018: in Russia giocavo, contro l'Argentina ero in panchina. La sconfitta è stata dura mentalmente, mi è rimasta sul gozzo ancora adesso". L'obiettivo è trovare un pronto riscatto negli imminenti Europei: "Nel calcio si gioca per vincere dei titoli e dare emozioni a tutti i francesi. Spero di poter rivivere le emozioni vissute dopo la vittoria nel Mondiale quest'anno. Anche perché la finale è il 14 luglio, la nostra festa nazionale. Quando giochi a calcio, fai di tutto per vincere. La vittoria dell'Europeo sarebbe qualcosa di straordinario, ma ci sono ancora delle partite da giocare. Penseremo di partita in partita, non crediamo certo di essere già in finale". Pavard si pronuncia anche su un eventuale ritorno al Lille, dove è cresciuto: "È il mio club preferito. È una cosa che mi piacerebbe. È fattibile? Non ci penso, ma se mai dovessi tornare indietro, non lo farei per fare il pensionato. Tornerei per dare tanto a quel club". 

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