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Pazzini e Milito: per Gasp non sono un problema, ma una soluzione

di Guglielmo Cannavale

Pazzini o Milito? Oppure possono giocare insieme? Sono questi i dubbi che accompagneranno Gasperini nel corso della stagione, a partire dalla prima di campionato. Già contro il Lecce, Gasp dovrà decidere come schierare l'attacco nerazzurro. Anche perché, al momento, è ancora in attesa di un sostituto di Samuel Eto'o. Per continuare a proporre il tridente offensivo, Gasperini ha bisogno almeno di un attaccante esterno, se non di due. Perché né Milito né tantomeno Pazzini hanno le caratteristiche per giocare sulla fascia. Al limite il Principe potrebbe decentrarsi, ma solo in situazioni di emergenza. Il tecnico di Grugliasco, ai microfoni di Inter Channel, ha scartato, per ora, l'ipotesi di un attacco a due con Pazzini e Milito. Anche perché, se dovessero giocare entrambi dall'inizio, non ci sarebbero più ricambi all'altezza.

Nelle ultime amichevoli infatti solo il Pazzo e Milito sono apparsi pronti e pericolosi. Gli altri elementi del tridente, invece, non hanno convinto. Alvarez e Castaignos non sono degli esterni e poi sono giovani e arrivati da poco. Troppo presto per fare affidamento su di loro. Goran Pandev è sembrato demotivato e fuori forma sulla fascia. I problemi in attacco dunque ci sono, come ovvio che sia, dopo la partenza di uno che ha fatto 37 gol nell'ultima stagione. In attesa di scoprire chi arriverà al suo posto, Gasperini prova a studiare come sfruttare al meglio Pazzini e Milito. Le caratteristiche dei due attaccanti sono simili, ma non identiche. Il Pazzo è più bravo di testa, è implacabile in area di rigore, ma partecipa poco alla manovra offensiva. Diego è più un regista offensivo e dialoga di più con i compagni, senza dimenticarsi di segnare. Se ha la gamba buona, Milito può essere pericoloso anche in velocità e nell'uno contro uno.

Quindi a seconda delle partite Gasperini potrà puntare sull'italiano o sull'argentino come prima punta. Dal primo minuto, in una partita importante e aperta, meglio l'esperienza di Milito. Quando c'è una rimonta da fare, con l'assedio finale, non c'è niente di meglio del Pazzo. Il bomber di Pescia si esalta proprio quando c'è da rimontare. E non è un caso: la squadra attacca di più, riversandosi nella metà campo avversaria, e arrivano molti cross in mezzo all'area. Cross che Pazzini non spreca. I due gol in rimonta, contro l'Olympiacos, ne sono la prova. Ma Pazzini realizzò una doppietta anche contro Palermo, a San Siro, e Cesena, fuori casa. Queste tre partite hanno una cosa in comune: Pazzini è entrato nel secondo tempo con la squadra in svantaggio e ha segnato due gol. E di solito si dice che tre indizi facciano una prova.

Pazzini può diventare una risorsa fondamentale anche a partita in corso. Milito magari può inventarsi un gol, ma a Pazzini serve una squadra che gli costruisca le occasioni. E quando entra, può giocare anche insieme a Milito, come avvenuto in due dei tre precedenti citati sopra. Poi Milito non può giocare sempre e Pazzini avrà molto spazio anche dal primo minuto. Ma è quando entra a partita in corso che fa davvero la differenza, anche tenendo palla per difendere il vantaggio. Gasperini poi saprà trovare una soluzione a questo problema. Avere due attaccanti così: il problema che tutti gli allenatori vorrebbero avere.


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