Pazzo Pazzini: il bomber sbanca il Manuzzi e rinvia la festa del Milan
Non segnava da 40 giorni, gli sono bastati 4 minuti per restituire gioia a un’Inter con il morale sotto i tacchi: Giampaolo Pazzini torna a vestire i panni dell’eroe in casa nerazzurra e da vero killer dell’area di rigore ribalta come un calzino il risultato in favore del Cesena e lo trasforma in un successo esterno per la squadra di Leonardo, anche se meritato solo fino a un certo punto. La differenza alla fine la fa il campione, proprio colui che sperava di giocare dall’inizio e, non appena avuta la chance di scendere in campo, l’ha sfruttata da par suo.
PRIMO TEMPO IMPALPABILE - Leonardo sorprende e non poco presentando un undici schierato in modo insolito, apparentemente un 4-4-2 che, in realtà, tende a diventare un 4-3-3 con Pandev che gioca largo a sinistra e Zanetti che tende ad accentrarsi. Pulito e ordinato invece il 4-3-3 di Ficcadenti, all’occorrenza un 4-5-1 con Jimenez e Giaccherini che arretrano quando necessario. Schieramenti che fanno la gioia del Cesena, abile a coprire e ripartire rapidamente contro un avversario che domina sì alla voce possesso palla, ma non produce praticamente nulla in zona offensiva per tutti i primi 45 minuti. Troppo lenta la manovra e troppo bassi i ritmi per aprire la scatola romagnola, colpa di due attaccanti (Milito ed Eto’o) sempre anticipati da Pellegrino e Von Bergen e di un centrocampo mai in partita, con Thiago Motta in serata negativa, complice anche il recente infortunio. Insomma, il primo tempo andrebbe cancellato come non pervenuto, almeno sponda nerazzurra, visto che i padroni di casa fanno quello che devono e sfiorano persino il vantaggio in apertura con Giaccherini.
TRE STRAFALCIONI - Sarebbe logico attendersi una mossa tattica, magari un cambio da parte di Leonardo nella ripresa, ma nell’intervallo non accade nulla. Anzi, se possibile, l’Inter subisce all’inizio la spinta di un Cesena assai più determinato, tanto da trovare a sorpresa il gol con Budan. Nell’occasione, spiccano gli errori del segnalinee (il croato è in fuorigioco) e di Lucio, totalmente fuori posizione sul cross proveniente da destra. Una rete che i romagnoli non cercano più di tanto, ma che per atteggiamento e prestazione l’Inter merita di rimediare. Tra gli strafalcioni trova spazio anche Valeri, che si limita ad ammonire un’entrata killer di Ceccarelli che mette k.o. Pandev. A pochi giorni dall’espulsione di Pepe nel Clasico sarebbe stata gradita maggiore severità…
TRE PUNTI ASSURDI, FIRMA IL PAZZO - In una serata palesemente storta, anche per colpe proprie, la squadra ospite tenta una reazione per rimediare allo svantaggio e l’ingresso di Pazzini al posto dell’infortunato Pandev consente ai nerazzurri di allargare il gioco. La conseguenza è una chiusura ancora più rigida della retroguardia cesenate, che non lascia passare neanche uno spillo, rischiando solo su tentativi di testa da parte di Lucio e del Pazzo (due volte), incapaci di inquadrare lo specchio della porta. Nasce dunque praticamente dal nulla, al 91’, la rete dell’ex bomber della Sampdoria, bravissimo a deviare in modo acrobatico un pallone proveniente dalle retrovie. Una rete che restituisce fiducia ai nerazzurri, che tentano di sfruttare i restanti 4 minuti di recupero per raggiungere la vittoria. Impresa improbabile, ma non impossibile per questa squadra folle: cross di Maicon e stacco di Pazzini al 95’ per la doppietta che vale i 3 punti più assurdi di questo campionato. La notizia migliore, oltre alla vittoria e a un ritrovato Pazzo in stile Palermo, è aver rinviato di una settimana la festa scudetto del Milan.
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