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Per Mancini il 4-2-3-1 come modulo-progetto: ci sono interpreti ideali? L'analisi

di Francesco Fontana

Due mesi al mercato con il 'modulo-progetto' nel cantiere ancora da work in progress, perché il 4-2-3-1 era e rimane l'obiettivo tattico di Roberto Mancini. Un obiettivo intrigante, un assetto che - con gli interpreti ideali - può essere considerato completo, difensivo e offensivo allo stesso tempo. Ovviamente due centrali di difesa (magari un destro e un mancino), due terzini (possibilmente uno dalle spiccate doti offensive), una coppia ben assortita di centrocampisti (un incontrista e un regista dal piede 'educato'), due esterni in grado anche di coprire (caratteristica-base per l'equilibrio dell'11 in campo) e un trequartista o una seconda punta alle spalle, ovviamente, dell'attaccante centrale. Questo in linea generale. Ora la domanda sorge spontanea: questa Inter può vantare gli interpreti ideali per poter lavorare con convinzione in questo senso?

DIFESA - Perfetta la coppia centrale, con il destro João Miranda e l'ambidestro Jeison Murillo, mentre sugli out laterali ben sette sono gli interpreti per due maglie: al momento (gerarchicamente parlando) Davide Santon e Danilo D'Ambrosio a destra, Alex Telles e Juan Jesus a sinistra, con Yuto Nagatomo, Martín MontoyaDodô di troppo. Qualcuno di loro a gennaio partirà sicuramente (probabili i primi due, più difficile lo spagnolo), ma anche DD33 reclama quello quello spazio che, per ora, ad Appiano Gentile non sta trovando, e qualora si presentasse l'opportunità di giocare sarebbe il primo a chiedere la cessione, magari in prestito. Bagagli pronti anche per Andrea Ranocchia, più difficile la partenza di Nemanja Vidic, con l'infortunio da cui sta ancora recuperando e lo stipendio importante che percepisce che allontanano le potenziali pretendenti. Probabile saluti, quindi, a fine stagione con il contratto in scadenza. 

CENTROCAMPO - In attesa del totale inserimento del primo, a centrocampo coppia titolare già fatta con Geoffrey Kondogbia che andrebbe finalmente a piazzarsi sulla 'zolla' preferita, quella su cui si è fatto apprezzare e conoscere in quel di Montecarlo con la maglia del Monaco. Al suo fianco, neanche a dirlo, Felipe Melo. Sarebbero due, quindi, gli esclusi eccellenti: Gary Medel e Fredy Guarin, con quest'ultimo che probabilmente sarebbe il giocatore che rischierebbe maggiormente di veder limitato il proprio minutaggio considerando che - per caratteristiche - offre il meglio di sé nel ruolo di mezzala. Più rischioso e difficile infatti vederlo come esterno destro nel tridente alle spalle della punta per via della poca propensione all'ordine tattico. Per quanto riguarda il nazionale cileno, beh... che dire. Un posto, il Mancio, in qualche modo glielo troverà di sicuro. Anche a costo di cambiare il regolamento e giocare in dodici. Chiosa dedicata a Marcelo Brozovic, accantonato nelle prime giornate e riproposto dal 1' contro la Juventus: per caratteristiche, il classe '92 ex Dinamo Zagabria si troverebbe più a proprio agio in uno dei due ruoli davanti al poker difensivo, mentre, come visto nel match di domenica sera, tende a calare di ritmo e intensità come esterno. 

ATTACCO - Certezze Stevan Jovetic (ottimo partendo qualche metro più indietro) e Mauro Icardi (ideale come terminale offensivo unico), altrettanto si può dire per Ivan Perisic sull'out di sinistra, considerando che il croato ex Wolfsburg è sovente prezioso anche in fase di ripiegamento (ma non a 'tutta fascia'). Resta ora da capire quali saranno le idee dell'allenatore circa il ruolo di esterno destro. Per caratteristiche ottimo sarebbe Jonathan Ludovic Biabiany, ma il punto di domanda riguarda la sua scalata verso il top della condizione. Discorso differente per Adelm Ljajic, la cui propensione offensiva suggerirebbe di schierarlo sì nel tridente, ma con un centrocampo 'a tre' alle spalle, avendo in tal modo meno compiti di copertura che, in un 4-2-3-1, sarebbero fondamentali. In questa caso starà al tecnico valutare il parigino in prospettiva, con quest'ultima decisione che probabilmente sarà indirettamente decisiva circa l'eventuale acquisto di un ulteriore elemento in questo ruolo. In ogni caso, rosa alla mano, Mancini può essere assolutamente soddisfato, perché questa Inter così clamorosamente mutata in estate offre già oggi ampie garanzie di scelta. In attesa - perché no - di un nuovo esterno offensivo nel mercato di gennaio.


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