Perplessità di mercato: in due al posto di Motta, ma manca l'esterno
Inter attivissima nell’ultima giornata di mercato invernale. Senza dubbio è stata la società nerazzurra quella che ha ‘stravolto’ maggiormente il proprio assetto, in particolare il centrocampo. Il computo finale è di tre acquisti e tre cessioni, con gli arrivi di Fredy Guarin, Juan Jesus e Angelo Palombo e le partenze di Thiago Motta, Sulley Muntari e Philippe Coutinho. L’operazione più sorprendente è stata la cessione al Paris Saint-Germain dell’italobrasiliano, per 10 milioni di euro pagabili in due rate. Una trattativa che sembrava rimandata a luglio ma che è esplosa letteralmente il 31 gennaio, con la ‘discesa’ in Italia della delegazione francese per assecondare la volontà del giocatore. Paradossalmente, l’accordo è stato trovato dopo che Motta era stato inserito nella lista dei convocati per Inter-Palermo, a conferma della repentinità dell’intesa tra le parti.
Rapidissime anche le altre operazioni messe a segno successivamente: Muntari ceduto in prestito, con sei mesi di anticipo, al Milan (si sarebbe unito ai rossoneri a giugno); Palombo acquistato in prestito (1 milioni subito, 4 complessivi per il riscatto) dalla Sampdoria, su richiesta di Ranieri che ha preferito l’esperienza e le caratteristiche dell’ex doriano alla freschezza di Parolo, in lizza per la sostituzione di Thiago Motta. Questi i movimenti last minute della società nerazzurra, che il giorno prima aveva ceduto, in attesa di ufficializzazione, Coutinho agli spagnoli dell’Espanyol in prestito per 5 mesi e costruito le basi per l’arrivo di Guarin dal Porto, in prestito oneroso (a 1,5 milioni di euro, riscatto a 11,5 milioni). Sempre in questo movimentato ultimo giorno di gennaio, la società ha annunciato l’acquisto già scontato di Juan Jesus dall’Internacional di Porto Alegre, per circa 4 milioni di euro.
Complessivamente, dunque, l’Inter rifà il look al proprio centrocampo, si assicura un giovane tassello per la difesa e manda a fare esperienza uno dei suoi giovani più promettenti. Resta però il fatto che l’addio di Thiago Motta rischia di impoverire tecnicamente la mediana nerazzurra, una partenza che Ranieri ha tentato di scongiurare fino all’ultimo ma di fronte alla quale ha dovuto alzare bandiera bianca. Adesso il tecnico nerazzurro rischia di dover cambiare assetto alla squadra, visto che le geometrie del nazionale italiano erano fondamentali per il suo 4-4-2. Palombo è un buon giocatore, ma non è un fuoriclasse e va considerato un gregario di primo piano. Inoltre, ha superato i 30 anni e non può essere considerato un investimento. Guarin è il vero colpo di gennaio dell’Inter, ma non potrà giocare in Champions League perché vi ha già partecipato con la maglia del Porto e non ha le caratteristiche per sostituire Motta.
Insomma, tirando le somme per un campione che esce entrano due buoni giocatori, uno dei quali impossibilitato a scendere in campo in Europa. Inoltre, l’esterno offensivo che Ranieri aveva chiesto per godere di una valida alternativa in avanti non è arrivato, visto che è saltato il tentativo con il Genoa per Rodrigo Palacio, l’unica cartuccia della dirigenza interista. In compenso, per il reparto offensivo il tecnico non potrà più contare su Coutinho, che sperava venisse sostituito da un elemento più esperto. Tanto movimento, dunque, ma non necessariamente positivo. Solo il campo dirà se l’Inter è uscita più forte da questo mercato di riparazione, ma la sensazione è che, a pelle, non sia così. In compenso, la società ha confermato la sua strategia finanziaria: ‘liberarsi’ dei contratti pesanti e acquisire giocatori poco costosi. Ma Ranieri potrebbe non essere totalmente soddisfatto…