Pinamonti: "L'anno con Conte quello in cui sono cresciuto di più. Icardi ha un joystick in testa. Il mio soprannome..."
Andrea Pinamonti, giovane talento del Sassuolo di origini trentine, cresciuto nelle giovanili dell'Inter, è uno dei centravanti più interessanti nel panorama nazionale italiano. Il numero 9 neroverde è stato intervistato nell’esclusivo Q&A di StarCasinò Sport, in cui ha parlato anche della sua esperienza in nerazzurro, a partire dalla nascita del soprannome di Arciere di Cles: "Nel primo anno di Primavera dell’Inter ero in stanza con Federico Aglietti. Lui ha sempre avuto tanta stima di me e mi diceva che dovevamo trovare un’esultanza, perché avrei fatto tanti gol. Così gli è venuta in mente l’idea dell’arciere, ma non so da dove sia uscita. Il destino ha voluto che il giorno dopo abbia fatto il primo gol e da lì in poi è rimasta la mia esultanza. Cles è il paese dove sono nato”.
Il centravanti ha poi parlato del suo personale rapporto con gol: “Per tutti gli attaccanti è un bisogno fisico, in alcuni momenti hai proprio la necessità di segnare. Quando gonfi la rete ti senti libero e vieni avvolto dall’adrenalina e dall’emozione che solo questo sport trasmette”.
Nella sua esperienza nella prima squadra dell’Inter ha avuto modo di confrontarsi con uno degli attaccanti più forti della Serie A degli ultimi dieci anni, Mauro Icardi e ha confidato cosa ruberebbe all’argentino: “Il colpo di testa, è fuori dal comune. Da come colpiva la palla sembrava avesse un piede o un joystick in testa. La metteva dove voleva. Di Ibrahimovic, invece, vorrei tutto, non ha difetti” ha poi aggiunto.
Pinamonti è stato nella rosa dell'Inter che ha vinto lo Scudetto con Antonio Conte: “È stato l’anno in cui ho giocato meno ma quello in cui sono cresciuto di più perché mi sono confrontato con grandi campioni e con un mister che ha un curriculum che parla da sé. Ho imparato veramente tanto ed è stata una stagione piena di esperienze, culminata con il sogno dello Scudetto: anche se ho giocato poco lo sento comunque mio e ne vado orgoglioso”.
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