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Promessa che impone una scelta: Chivu spinge l'Inter verso un nuovo terzino

di Fabio Costantino

Questione portiere a parte, c’è un altro argomento che tra le righe indicherebbe le strategie nerazzurre per la difesa. È arcinoto ormai che Cristian Chivu resterà nerazzurro per almeno altre 2 anni a cifre decisamente inferiori rispetto al passato. Un aspetto che però non va assolutamente trascurato è l’accordo verbale, oltre a quello scritto, che legherà il romeno al sodalizio Inter per le prossime stagioni, quello rivelato dall’agente Becali nelle ultime ore: “Chivu giocherà da centrale, Stramaccioni e Branca lo hanno assicurato”. Parole importanti, che definiscono il nuovo ‘ruolo’ del giocatore nella rosa nerazzurra. Salvo casi di emergenza, Chivu agirà da difensore centrale e si alternerà con i vari Samuel, Ranocchia e chi verrà a rinforzare il reparto (Andreolli? Silvestre?). Pur di agire nella sua posizione preferita, dunque, l’ex Ajax e Roma accetterà di entrare in competizione con i colleghi di reparto per un posto da titolare.

Partendo da questo presupposto, dunque, si crea il solito e annoso ‘buco’ sulla fascia sinistra della difesa nerazzurra, finora tappato dallo stesso Chivu, da Nagatomo e dall’evergreen Zanetti. Ma se il capitano andrebbe contro natura giocando sempre da fluidificante, e Stramaccioni non glielo imporrà, e Nagatomo non offre ancora quelle garanzie difensive che ci si aspetta in quel ruolo, a questo punto non resta che porsi una domanda: chi sarà il terzino della prossima stagione? Considerando che la partenza di Maicon verrà rimpiazzata da un giocatore di ruolo (Debuchy?), sull’altra corsia servirebbe un ulteriore innesto perché le alternative non abbondano e non sono così rassicuranti come dovrebbero.

Anche se a piccoli passi, comunque, in corso Vittorio Emanuele stanno riflettendo sulla questione e la promessa fatta a Chivu impone una strategia. Non si può far finta di nulla, né affidarsi al solo Nagatomo in quella zona delicata del rettangolo di gioco. Serve un rinforzo che sappia come comportarsi e, possibilmente, sia di valore. Per questo il nome di Aleksandar Kolarov continua a essere sul taccuino della dirigenza nerazzurra, visto che è ben noto, è considerato un ottimo elemento e sembra intenzionato a lasciare il Manchester City perché lì fa la riserva a Clichy. Kolarov poteva essere a Milano già un paio di estati fa, prima di lasciare la Lazio alla volta della Gran Bretagna. I soldi dello sceicco però hanno pesato più del pressing psicologico di Stankovic sul connazionale e non se n’è fatto nulla.

Oggi la situazione è diversa per il serbo, la stessa per l’Inter, che è ancora alla ricerca di un terzino mancino degno di fiducia e del posto di titolare. Anzi, con un Chivu in meno disponibile al sacrificio il problema è ancora più evidente. Per Kolarov però servirebbero 12 milioni di euro, cifra alta per le finanze nerazzurre. A Milano contano in un prestito, ma Monsour da questo orecchio non ci sente. Vuole remunerare dalle cessioni. Se a questo si aggiunge l’interesse della Juventus, che evidentemente ha più denaro da investire, la situazione si complica. Tergiversare però non aiuterebbe: se l’Inter vuole davvero il nazionale serbo, deve affrettarsi perché le contendenti spuntano velocemente come fossero funghi. Di certo, Kolarov gradisce la destinazione Inter e il suo arrivo consentirebbe a Stramacccioni di essere più sereno in quella porzione di campo.


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