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Qualche valido motivo per cui è giusto stare dalla parte di Sulley Muntari

di Christian Liotta

Dopo la serata di mercoledì, tra un parere e l'altro, un solo giudizio usciva unanime dalle bocche di tifosi e addetti ai lavori: Sulley Muntari ha giocato una partita disastrosa. Il giocatore ghanese è stato protagonista di un match alquanto negativo: mai entrato in ritmo, sempre svagato, Muntari ha perso tanti palloni, alcuni dei quali in maniera davvero banale, che potevano costare all'Inter molto, molto caro. San Siro non ha approvato e non ha fatto nulla per nasconderlo, subissando di fischi il malcapitato Sulley, che nella ripresa è uscito per far posto a Stankovic. Purtroppo, non è la prima volta quest'anno che Muntari finisce nel mirino della critica: già alla prima uscita di campionato, contro il Bari, lo ricordiamo tutti, Mourinho ha dovuto fare i conti con un giocatore assolutamente fuori dagli schemi, e si è ritrovato costretto a sostituirlo con Balotelli dopo poco più di mezz'ora.

Muntari sulla graticola, dunque, in questo inizio di stagione. Giudizi negativi comprensibili, ma tutto sommato non condivisibili, almeno dal nostro punto di vista. Perché Sulley è, nonostante tutto, un giocatore che all'Inter serve eccome, in primo luogo per le sue caratteristiche, per quella sua fisicità che quando non trascende in gioco falloso può contribuire a creare per la sua squadra situazioni importanti. E poi, per l'impegno e la costante dedizione alla causa interista, confermata anche durante l'estate quando più volte ha risposto "No, grazie!" alle lusinghe soprattutto del Tottenham. Muntari tiene all'Inter, anche nonostante in quest'avvio di campionato sia stato condizionato dall'arrivo in squadra di Thiago Motta, che lo ha scavalcato nelle gerarchie, e che forse gli ha tolto un po' di fiducia. Ma nonostante questo, Muntari in campo continua a dare tutto, e anche contro il Barça ha provato a reagire alle difficoltà creando anche qualcosa di buono, come un bell'assist fornito a Milito. Probabilmente, il pubblico del "Meazza" mercoledì è stato piuttosto ingeneroso, continuando a beccarlo senza provare mai a incitarlo a fare meglio.

Il ragazzo è giovane, ha solo 25 anni, può capitare che possa capitare in qualche inciampo. Ma le sue qualità non possono essere andate perse in così poco tempo: in fondo, non bisogna dimenticare che l'anno scorso ha realizzato gol dal peso specifico elevatissimo (su tutti quello alla Juventus). Inoltre, magari non è una scusante ma va messo in evidenza, è in un periodo in cui la sua fede (incrollabile) gli impone determinati comportamenti nutrizionali che in qualche modo possono incidere sul suo rendimento. Ma questo è un segnale di grande forza interiore, un pregio per chiunque. Per questi motivi occorre pazienza con Muntari: prima o poi arriverà anche lui al 100% della forma, e allora potrà contribuire a mettere fieno di quello buono nella cascina nerazzurra.


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