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Quando è il coraggio a fare... 90! Olsen, sorpresa dell'estate nerazzurra

di Christian Liotta

Correvano i primi giorni di giugno, e da poco Walter Mazzarri era stato ufficializzato come nuovo allenatore dell’Inter. Si cominciava già a descrivere le doti e le caratteristiche del tecnico nerazzurro, definito come uno che non si fida particolarmente dei giovani, preferendo squadre composte già giocatori già pronti e con il giusto carico di esperienza. Caratteristiche che però non hanno messo paura a uno dei ragazzi della Primavera nerazzurra, ovvero il danese Patrick Olsen, che proprio all’inizio di giugno, discutendo coi tifosi del proprio Paese, ha espresso i propri intenti: “Io farò il possibile per convincere Walter Mazzarri a tenermi con sé, a darmi una chance”.

Si chiama Patrick Olsen, è un classe 1994, e alle parole sin qui ha fatto seguire i fatti: il centrocampista danese sembrava sin da subito destinato ad una partenza in prestito, come si dice, per farsi le ossa; eppure, il ragazzo non si è tirato indietro e ha approfittato di tutte le chances offerte dal tecnico. Che lo ha voluto con sé a Pinzolo per il ritiro estivo, lì dove l’ex Broendby ha cominciato a fare intravedere le sue qualità stupendo piacevolmente gli addetti ai lavori. Sotto l’ala protettiva di Esteban Cambiasso, Olsen si integra al meglio nel gruppo facendosi piacere anche nelle amichevoli. Naturale la conferma per la tournée americana, dove progressivamente il talentuoso mediano è arrivato a ritagliarsi uno spazio tutto suo.

L’ultima partita, quella disputata nella notte italiana contro la Juventus, è stata in questo senso esemplare. Entra a mezz’ora dalla fine al posto proprio del suo mentore, che ha denunciato ancora qualche limite specie al cospetto di Pirlo, e regala all’Inter un po’ di solidità in più a centrocampo: ottimo impatto, tante giocate utili e senso della posizione, piedi buoni e cervello fino. Il suo ingresso regala maggiore sensazione di stabilità lì in mezzo, oltre ad un’iniezione di personalità in più all’intera squadra. Dimostrata tutta al momento dell’esecuzione del suo calcio di rigore: dopo la trasformazione, indice davanti alla bocca, gesto dedicato a quel manipolo di sostenitori juventini  che lo avevano accolto a suon di fischi.

Di Patrick Olsen si dice da tempo un gran bene; sin dal momento del suo arrivo in Italia, quando era sconosciuto ai più, è stato descritto come un potenziale campione, uno di quelli pronti a far parlare di sé per gli anni a venire. Adesso, chiaro, è ancora troppo presto per esprimere un giudizio, ma i segnali offerti sono decisamente incoraggianti: e anche lo stesso Mazzarri ne avrà tenuto conto, visto lo spazio concesso diventato sempre più importante e anche l’elogio pubblico fatto al termine della gara col Chelsea. Tutto questo varrà la fatidica chance? Anche qui, probabilmente siamo ancora alla fase di start-up, ma, considerato  il bisogno di uomini lì in mezzo al campo, anche il giovane Olsen ha fatto capire che, nel caso, lui risponderebbe presente: del resto, il coraggio di far vacillare le convinzioni del mister ha dimostrato di averlo…


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