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Questione di mentalità: quando Ibra e Messi non valgono Sneijder

di Fabio Costantino

Sembra strano, eppure in casa blaugrana la doppia assenza di Ibrahimovic e Messi ha pesato decisamente di meno rispetto a quella di Sneijder. Strano, ma verissimo. Il motivo? Il Barcellona gioca a memoria e non dipende dagli interpreti del modulo. E' la mentalità che fa la differenza, poi è chiaro che avere dei fenomeni come i due attaccanti può dare una mano nei momenti clou. Utilissimi, ma non fondamentali, dunque, perché la squadra allenata dall'ottimo Guardiola non dipende dal singolo. Mourinho sta ancora lavorando su questo fronte, rispetto allo scorso anno non ha più la Ibra-dipendenza, ma un po' per volta sta prendendo forma la Sneijder-dipendenza. Che un trequartista fosse necessario al gioco dello Special One lo si sapeva dall'estate scorsa, ma che l'olandese abbia guadagnato un peso talmente elevato nell'economia di gioco interista non può che sorprendere. Bologna è stata una tappa che ha mascherato il problema, a Barcellona l'assenza di Sneijder si è vista soprattutto in fase di costruzione. Ai nerazzurri mancavano letteralmente le idee, non sono stati in grado di tenere il pallone a sufficienza e hanno sofferto il pressing catalano sul portatore di palla. Ecco, un giocatore come l'ex Real Madrid avrebbe fatto comodo in un contesto del genere, perché sa come districarsi contro il pressing ed è in grado di lanciare i compagni dal nulla, o più banalmente di trovare sempre l'uomo smarcato più vicino.

Lo stesso Mourinho lo ha ammesso, la defezione del suo numero 10 è stata determinante, nonostante i grandissimi meriti del Barcellona. Non è possibile avere la controprova, ma probabilmente con Sneijder in campo forse la partita sarebbe andata diversamente. Adesso non resta che sperare di vederlo sul rettangolo di gioco domenica, contro una Fiorentina fresca di qualificazione agli ottavi di Champions League.


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