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Quintero: "Mi piace l'Inter, è meglio di United, Juve e Milan. E a Strama dico..."

di Fabrizio Romano

Juan Fernando Quintero spalanca le porte e chiama l'Inter. Un gioiello vero, che fu già vicino prima di passare al Pescara, l'Inter in estate stava chiudendo insieme al Siena per prenderlo dall'Atletico Nacional. E invece con il colombiano non si è fatto nulla, ora può essere lui il regista del futuro. Di sicuro, Quintero se lo augura e lo annuncia a La Gazzetta dello Sport con parole importantissime: "L'Inter è meglio del Manchester United. Ci andrò da campioncino", assicura Quintero. Poi, un messaggio specifico per Stramaccioni: "Mister Strama mi guardi vincere il Sudamericano Under 20...", il suo appello. Quintero sta facendo benissimo nella competizione giovanile, l'Inter lo segue. Gennaio o giugno? Quintero è chiaro: "Vede solo l'Inter". Ecco l'intervista.

La Colombia dopo tre partite del gruppo A ha sei punti: due vittorie contro Paraguay (1-0) e Bolivia (6-0), una sconfitta contro il Cile (1-2). 
"Siamo una grande squadra, o almeno... a me piace: possiamo vincere. Sì, lo dico: andiamo a vincere".

In Sudamerica si scrive che Quintero contro il Paraguay ha fatto un colpo di tacco da campione. Commenti? 
"Nella prima partita mi sono fatto un po’ male, ma ora sto bene. È strano perché sono tra i più esperti della squadra, voglio essere importante".

Sempre con il numero 10. 
"Il 10 mi piace, da bambino era sempre mio. Quando sono arrivato a Pescara lo aveva già preso Celik, allora ho scelto il 93, come il mio anno di nascita: va bene, mi piace anche quello".

Restiamo ai numeri. Sebastiani, presidente del Pescara, sabato si è espresso: "Quintero vale 10 milioni". Non sono troppi?
"Ah, non lo sapevo e in effetti io non so se valgo 10 milioni. Devo imparare, lavorare. Come si dice mejorar? Migliorare".

Qualcuno però crede che, al ritorno dal Sub-20, a Pescara ci sarà un aereo prenotato per Manchester. Lo United è interessato: pronto?
"No, a me piace l’Inter".

Solo l’Inter?
"È chiaro che non direi no ad altre squadre forti però ecco, penso in grande: Manchester, Milan, Juventus... Deciderò con la mia famiglia e con Calleri, il mio procuratore".

L’Inter però...
"Mi piace di più perché ha molti sudamericani. E in Italia sto bene".

C’è qualcosa che non va a Pescara?
"No, anche i tifosi mi piacciono. Poi vicino a Pescara il 14 novembre è nata Maria José, mia figlia: non l’abbiamo cercata, ma sono contento ci sia. Non ho neanche vent’anni (li festeggerà domani, ndr), ma i figli è meglio averli da giovane, così quando crescono puoi giocare con loro. E anche in campo, dopo qualche problema fisico, ora è tutto okay".

Meglio Bergodi di Stroppa?
"No, bene tutti e due. Stroppa per me è stato importante, mi ha fatto giocare subito".

Un po’ da esterno d’attacco, un po’ da trequartista, a volte più arretrato, anche se le statistiche non sonoda play: tantissimi tiri (28 da fuori area, tra i top della A)macontrasti e palle intercettate nettamente sotto media. Qual è il ruolo perfetto?
"Trequartista. Però anche in questo devo crescere tanto, lavorare. Com’era? Mejorar".

Da quali giocatori si può imparare in Italia?
"A me sono piaciuti Giovinco, El Shaarawy, Pirlo...".

Pirlo marcato a uomo all’inizio di Pescara-Juventus. Giusto?
"Sì, ma è stato così difficile. Il mio punto di arrivo comunque è Rivaldo, il più forte. Sono cresciuto a Medellin, in un barrio povero, però ho sempre voluto vederlo giocare, al Barcellona, al Milan, all’Olympiacos. Ma per avvicinarmi a lui devo capire tante cose, lavorare...".

Fabrizio Romano - Alessandro Cavasinni


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