Rafa a 360°: "Il Real? Lo voglio in finale! Su Coutinho e Moratti dico..."
Fonte: FcInterNews.it
Non sarà Josè Mourinho, ma Rafa Benitez ha il suo apprezzabilissimo stile. Il nuovo tecnico dell'Inter, prima di lasciarsi andare al ritiro americano con i suoi ragazzi, ha parlato ad Inter Channel a 360°: tra le curiosità, le indicazioni di mercato, le domande sulla tattica, insomma risposte ai tifosi interisti che gli hanno scritto in migliaia e ai quali ha risposto proprio attraverso il canale tematico nerazzurro. FcInterNews vi propone l'integrale intervista al tecnico spagnolo. Si parte subito ad un Benitez sorridente più che mai.
Come ti sembra il calore della gente nerazzurra?
"Sono stati bravissimi. Sostenevano la squadra, e quando segnava un giocatore lo applaudivano. C'è stato molto rispetto, non disturbavano".
Sneijder, Eto'o e Milito ci ricordano Mazzola, Jair e Boninsegna. Vedremo la squadra giocare come i vecchi tempi?
"Tutti gli allenatori vogliono giocare bene, e poi vincere. L'ho detto subito che mi piacerebbe far giocare bene la mia squadra. In Italia tutte le squadre sono forti tatticamente, ma ci proviamo".
Un tifoso chiede che si riesca a battere il Napoli, almeno quest'anno!
"Proveremo ad accontentarlo", dice ridendo Rafa.
Il calcio qui è come in Spagna?
"E' la stessa cosa, anche nelle differenze calcistiche tra i giocatori, tra Nord e Sud".
Mister, lei ha figli? E da quanto fa l'allenatore?
"Sì, ne ho due. Sono 24 anni che alleno, tanto...!".
Com'era lei da giocatore?
"Parlavo tanto, controllavo un po' la tattica. Come Cambiasso: diventerà un grandissimo allenatore, gli piace il calcio e capisce di tattica".
Un altro tifoso gli trasmette fiducia.
"Grazie, vogliamo vincere quest'anno. E la chiave saranno i giocatori. Voglio restare qui a lungo, significherebbe che ho vinto".
Lei lascerà Coutinho in prima squadra? Ci conta?
"E' un giocatore che ha fatto benissimo finora, è un po' stanco ma è un ragazzo di qualità. E' ottimo per noi e per i tifosi, è giovane ma può essere importante per noi. Lui ci ha impressionati, è molto importante. Sicuramente è molto giovane, non parla benissimo italiano quindi ci vuole un po' di precauzione, tranquillità".
Come si scova un talento vero?
"Bisogna saper essere bravi a capire chi è forte quando sono allo stesso livello. Poi vanno selezionati al meglio per capire dove servono i talenti nella tua squadra".
Viene prima la squadra o il giocatore?
"Entrambe le cose. Ci vuole la squadra, ma il giocatore di qualità è fondamentale".
Pensa di puntare su qualche giovane del nostro vivaio?
"Dobbiamo puntare sui giovani, i ragazzi che sono qua da molto hanno sicuramente attaccamento alla maglia. Ma se abbiamo giocatori che non sono di livello è inutile, perchè dobbiamo vincere. Ma quelli che vengono con noi negli USA hanno fatto sempre bene, sono attenti e volenterosi. Sono predisposti per imparare. Sicuramente i ragazzi spagnoli, italiani quindi latini siamo sempre calorosi, facendo domande, mentre gli inglesi sono più predisposti al 'compitino'".
Come si sente nel prendere posto sulla panchina dell'allenatore che è andato a guidare la sua squadra del cuore (Mou al Real, ndr)?
"L'allenatore è un lavoro particolare. Se puoi farlo nella tua squadra è speciale, ma anche difficile perchè la gente si aspetta tanto ma anche facile perchè conosci l'ambiente. Io sono contentissimo di essere qua, anche perchè si vede il calore dei tifosi e mi piace molto".
Vedrai che giocheremo contro il Real Madrid nel girone di Champions, sicuro!
"Vedremo. Spero di giocarci la finale contro, se proprio dobbiamo giocarci (ride, ndr)".
Ci parla un po' dei singoli?
"Il capitano aiuta i giovani con il sorriso, è grande. Coutinho poi ovviamente, mi ha impressionato tanto, lui lo vedo bene dietro le punte a dare fantasia".
Come ha visto questi campioni dell'Inter?
"Vi faccio un esempio: abbiamo leggermente cambiato i metodi di allenamento, e tutti sono a disposizione senza problemi".
Qualche parola su Marco Materazzi.
"Sì, è un grande. In due o tre anni finirà la carriera e diventerà arbitro! (dice scherzando, ndr) Vuole sempre vincere, anche in partitella!".
Cosa pensa dei maxi-investimenti di Real Madrid e Barcellona?
"E' vero che col denaro è facile vincere, ma è diverso tra Liga singola e Champions. Perchè se vedete, la competizione europea permette a tutte le squadre di vincere. La Liga singola per i club nazionali è un discorso differenti".
"Con gli argentini ed i giovani potremo ripartire alla grande", scrive un tifoso.
"Questa squadra può far bene con tutti, il passaporto o la nazionalità non è importante".
Lei vuole adattarsi tatticamente agli altri o puntare sul proprio calcio?
"La base è il nostro gioco. Poi, se ci sarà bisogno di fare attenzione a determinate cose si farà perchè può servire".
"Se dobbiamo vendere, cediamo Balotelli. Ma teniamo in considerazione Stankovic", dice un altro interista.
"Vedo che Dejan è un grande professionista. Quando gli chiedo: "Sei stanco?", lui risponde: "No, no". Ha sempre voglia di fare di più, me ne sto rendendo conto in questi giorni".
Un'aggiunta: lei vuole realmente dare spazio ai giovani?
"Ci proviamo, devono farsi sempre trovare pronti".
Curiosità sulla cucina italiana: le piace?
"Molto, è tutto molto buono. Ma adesso devo dimagrire! (ride, ndr)".
Molti tifosi apprezzano il suo modo di fare paterno.
"Parlare con i giocatori è importante per capirci di più, se si può fare con il sorriso è meglio".
Il primo allenamento dopo la Supercoppa Italiana sarà aperto al pubblico?
"Ci proveremo, dovremo vedere. Dopo la partita è sicuramente più facile, a me piace avere la gente a guardarci".
Lei ha detto che la sua Inter dovrà avere più possesso palla. Cosa intende dire?
"Dobbiamo tenere la palla ma fare anche gol. Bisogna mantenere il possesso con velocità per poi andare in rete".
Che rapporto ha avuto con il presidente Massimo Moratti, dall'inizio?
"Ci ho parlato più volte, di come va la squadra e di cosa sta facendo. A lui piace molto Coutinho. E' una persona fantastica, gli paice il calcio ma posso dire che ama l'Inter. Si sente quando ne parlo con lui".
Ora gli Stati Uniti, ma quali sono le aspettative?
"Dobbiamo conoscerci l'uno con l'altro, ma adesso dovrò lavorare con tutti i ragazzi a poco a poco".