Ranieri cambia: difesa coperta e unita. Si torna al trequartista
Riconsegnare compattezza alla squadra e alla fase di difesa, a maggior ragione ora, vista l’assenza di Walter Samuel, colui che là dietro tiene in mano in reparto. E’ questo l’obiettivo di Claudio Ranieri, obiettivo già raggiunto durante la striscia di sette successi in campionato, laddove i nerazzurri subirono solo due gol. Indicativi in tal senso sono stati i quattro gol subiti nella gara contro il Palermo, gara nella quale si è vista una difesa svagata, distratta nelle occasioni che hanno visto Fabrizio Miccoli giustiziare Julio Cesar. Senza parlare poi delle altre enormi falle viste nell’occasione del primo e del secondo gol di Borini a Roma, domenica scorsa. Nella prima, Samuel viene lasciato da solo nell’uno contro uno e l’ex attaccante del Chelsea è abile a bruciarlo e segnare. Il secondo gol invece mette in mostra in maniera marcata le enormi distrazioni della linea difensiva nerazzurra, incapace di salire all’unisono e mettere Borini in fuorigioco.
Contro il Palermo si è invece assistito a errori da matita blu. Se si vanno a rivedere i tre gol subiti nel secondo tempo della gara di mercoledì scorso, appare facile notare che le colpe sono attribuibili a tutti gli elementi difensivi e non ai singoli in particolare. Nel primo e nel terzo gol di Miccoli (gol in fotocopia con un diagonale mancino preciso), c'è una voragine tra il marcatore dell’attaccante leccese (prima Ranocchia, poi Lucio) e il resto del reparto. Il secondo gol personale di Miccoli (segnato di testa) mette ancora in mostra le immani distrazioni di una linea difensiva che, senza un caposaldo come The Wall, gioca sempre sul filo del rasoio. Difesa sempre svagata che lascia il leccese libero di colpire di testa indisturbato.
Per poter sopperire a questa mancanze, Claudio Ranieri pensa a una squadra più coperta, pensa a un 4-2-3-1, modulo per il quale servono sacrificio e corsa, modulo che, se ben eseguito dagli interpreti, può garantire pericolosità offensiva e protezione in difesa. Il tecnico testaccino sta perciò lavorando su questi cambiamenti tattici (ora che incombe anche la Champions League) e pensa già al trio che potrebbe agire dietro all’unica punta. Una maglia che si giocano Diego Milito e Giampaolo Pazzini. Il trio potrebbe essere composto da Zanetti, Sneijder e Forlan.
Fondamentali, dunque, saranno i ritorni degli ultimi due che dovranno conferire all’Inter quella classe che in questo periodo manca, ma soprattutto diverse soluzioni tattiche. Non è da scartare perciò l’ipotesi rombo, un sistema di gioco che il tecnico romano ha usato spesse volte a gara in corso, specie in situazione di svantaggio. Togliere perciò un po’ di peso in avanti per dare alla squadra più fantasia e imprevedibilità nella manovra è un passo necessario da compiere. Diego Forlan, in tal senso è importante. In qualità di seconda punta farebbe un lavoro di raccordo con la mediana, lavoro ben diverso da quello che svolge Giampaolo Pazzini, contribuendo alla manovra e provando anche soluzioni personali.
Altre modifiche saranno apportate anche al centrocampo, un reparto che ha enormi difficoltà e che non riesce dare l’appoggio che serve alle punte. Ranieri vuole dare fiducia massima ad Andrea Poli, bravo nella gara contro il Palermo. La sua voglia, la sua tenacia e la sua aggressività potrebbero essere una ventata di aria fresca in una linea mediana che soffre terribilmente l’avanzare ineluttabile dell’età.