Ranieri: "Luc ha futuro, Milito il suo spazio. Poi Moratti sul mercato..."
Dopo la sofferta vittoria dell'Inter a Siena, Claudio Ranieri, tecnico nerazzurro, a Sky commenta i tre punti conquistati con soddisfazione: "Sapevamo di dover venire qui ed essere umili, sapevamo di dover lottare e soffrire per novanta minuti, vincere non era facile e per questo ho ancora addosso lo stess pre-gol, pian piano acquisterò felicità. Il Siena aveva sempre fatto gol in casa e sempre vinto se non con la Juventus, avevamo contro una squadra che sapeva difendersi e attaccare. Non era facile segnare alla squadra di Sannino ma devo essere soddisfatto della prova dell'Inter perché i ragazzi ci hanno creduto fino all'ultimo, ci prendiamo questi tre punti perché erano la cosa più importanti della partita di oggi.
Si parla dunque dei cambi operati dal tecnico al 45': "Chi è subentrato ci ha messo un po' a prendere il ritmo, perché Obi è più abituato alla fascia sinistra e Castaignos non è un esterno ma una punta, ma ho cambiato il modulo e dunque per questi tre punti rimango molto, ma molto soddisfatto. E' la vittoria che riporta verso lo scudetto? Per noi sono tutte finali, tutte da dentro o fuori. Non sarà facile rimontare ma la nostra mentalità sarà dover andare a vincere su qualunque campo e contro chiunque.
La Juventus affamata? Non vincono da tempo e hanno voglia, hanno preso anche tanti buoni giocatori, è logico che abbiano la volontà di tornare a vincere qualcosa. Qui all'Inter invece si viene da un ciclo di vittorie, eppure i ragazzi mantengono la concentrazione perché trovare il varco giusto all'ultimo secondo non è da tutti, sono davvero contento". Sull'obiettivo della stagione: "Qualificarci alla Champions è un obiettivo, anche se vorremmo lottare per il tricolore ma è logico che se chi è davanti continua ad andare con questo ritmo sarà dura. Devo dire che sono soddisfatto anche della nostra difesa - aggiunge Ranieri -, perché avevamo preso 17 gol e oggi ci siamo messi bene".
Chiusura sul mercato: "Ci sono gli addetti a lavoro che monitorano tutto. Tévez? E' stata una battuta (ride, ndr). Alla fine è risultata anche simpatica, sarà l'esperto Di Marzio a dirci cosa succederà. La nostra rosa è competitiva, Sneijder anche aveva detto che la differenza è tra le riserve e i titolari, ma adesso stiamo piano piano rivalutando i nostri giovani che sono in crescita tatticamente e qualitativamente. Se ci sarà qualcosa da prendere, il mio presidente non si tirerà indietro. Ma prima dovrà valutare con attenzione la rosa che ho a disposizione".
A Premium Calcio Ranieri aggiunge sempre a proposito di Castaignos: “E’ uno in gamba, lo sostengo da sempre. E’ valido, ha un futuro. Negli ultimi dieci minuti l’ho riportato centravanti, in quella che è la sua posizione abituale”. Sull’incontro: “Non abbiamo mai mollato, in una gara difficile contro un ottimo Siena, dove finalmente non siamo calati negli ultimi 30 minuti come succedeva spesso, abbiamo fatto la partita”.
Nuova domanda sui cambi: “Abbiamo giocato anche martedì e mercoledì siamo arrivati alle 6 di mattina; abbiamo avuto un forte dispendio di energie. L’importante è che chi gioca faccia fino in fondo la sua parte. Avevamo di fronte una squadra ben messa, brava a chiudere gli spazi e a ripartire, e che ha sempre fatto gol a parte con la Juventus. Ma noi non ci siamo mai arresi, e devo fare i complimenti ai ragazzi”.
Oriali, rivolgendosi al farmacista, gli chiede un ‘ansiolitico’: “Quest’anno è così”, sorride Ranieri. Poi gli ripropone l’aneddoto del veggente: “Speriamo”, afferma sempre ridendo il tecnico dell’Inter. Poi si parla della catena di infortuni. Qual è la vera causa? “Ce lo stiamo chiedendo, noi facciamo pochissima preparazione fisica, poi tra un impegno e l’altro si lavora poco e soprattutto col pallone. Questi infortuni dipendono anche da altri infortuni pregressi o da altre situazioni per cui per proteggere un altro ci si infortuna ad un altro. Coutinho, ad esempio, lo sto risparmiando perché c’è il rischio che si faccia male giocando con continuità, o Maicon che ha voluto restare in campo malgrado un dolorino. Ora Sneijder non lo farò giocare finché non sarà al 100%”.
Sul cambio sulle fasce Nagatomo-Zanetti: “Nagatomo aveva davanti Alvarez già in Turchia e ho preferito non cambiare. L’ho detto a Zanetti, uno che dove lo metti sta, e a lui andava benissimo. Ed è andata bene perché avevo uno rapido a marcare Brienza”. Infine, si parla del contatto in area Samuel-Larrondo, sul quale Ranieri stuzzica Paparesta: “Tu l’avresti dato?”. Paparesta risponde sì e lui replica: “Io non avrei dato quello al Barça contro il Milan”, trovando l’ex arbitro d’accordo, e della nuova disposizione tattica: “Ho voluto coprire le fasce con gente che sa saltare l’uomo. A tratti riesce, a tratti no, ma l’importante è che i ragazzi capiscano bene come cambiare sistema di gioco durante la partita”. Qual è l’obiettivo più realistico? “Battere l’Udinese, se vogliamo pensare a obiettivi realistici”.
Ranieri parla anche a Rai Sport, tornando sull’uso del 4-1-4-1 che sembra pregiudicare lo spazio per Milito: “Ma se ha giocato martedì sera?” afferma ridendo. “Lo spazio per lui c’è sempre, lui oggi è entrato mettendosi alle spalle di Pazzini e Castaignos aiutandoci tantissimo nel trovare il varco giusto”. Sulla rimonta scudetto: “Non la considero. Vogliamo far sognare i nostri tifosi, certo ho detto che vogliamo ritornare in alto, ma se le altre non si fermano noi non ce la facciamo. Stiamo rimettendoci in carreggiata, ora dobbiamo considerare fondamentale la gara con l’Udinese”. (Al che Bruno Gentili risponde dicendo “Voi dovete correre, gli altri camminare”, a sintetizzare il suo pensiero, ndr). Domande finali sulla Juve: “Negli ultimi due anni si erano illusi di fare bene e non è andata così, questo sarà uno sprone per loro. Ma la mia favorita resta l’Inter…”, e sul tavolo della pace: “Speriamo sia pace”, la sua risposta.
Per il tecnico nerazzurro, interviste concluse quindi a Inter Channel: "Il Siena veniva da un momento straordinario, solo la Juventus aveva vinto qui senza incassare tra l'altro reti e ora ci siamo anche noi. Siamo stati bravi a concedere poco e colpire alla fine i nostri avversari. Castaignos? E' una punta centrale, si muove da giocatore maturo, ma è ancora giovanissimo. Bisognerà valutarlo gara dopo gara".