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Ranocchia, Cassano, Wes: tre casi per dimostrare i segreti di Strama

di Fabrizio Romano

"Sciacquatevi la bocca". Parole e musica di Andrea Stramaccioni. Il vero, grande leader di questa Inter. Voce grossa e sguardo duro, ieri non ci ha visto più quando ha sentito dare della "provinciale" alla sua Inter, vincente a Torino. E se dal lato mediatico quello dell'allenatore romano è un trionfo, sul campo si sta consolidando una certezza. Quella di un allenatore giovane che sa gestire in maniera impeccabile questo gruppo, con diverse situazioni non semplici da valutare nel breve e nel lungo periodo. Perché quando Massimo Moratti ha scelto Stramaccioni, quasi tutta la critica era concorde: va bene il fascino dell'esperimento, ma è troppo giovane per gestire l'Inter.

E se la squadra in campo va, ci sono esempi singoli a testimoniare l'ottimo lavoro di Strama. Cose di cui parlano in pochissimi. Uno su tutti: Andrea Ranocchia è praticaticamente rigenerato. Nella testa, nell'atteggiamento, in tutto. A Torino un gigante, ma non solo. "Ranocchia può essere il nostro leader del presente e del futuro", diceva Stramaccioni. Così ha guadagnato in autostima Ranocchia, ora l'unico vero intoccabile del reparto arretrato. E tanti dialoghi, lavoro a stretto contatto, impegno massimo dal ritiro di Pinzolo fino a questi giorni. Un capolavoro dell'allenatore.

Sa gestire situazioni singole a lungo termine, quindi, ma anche a breve termine. Ieri all'Olimpico l'esempio lampante: escludere Antonio Cassano dalla formazione titolare è stata scelta azzardata. E se Wesley Sneijder sbuffa al momento del cambio, non c'è nessun problema. Stramaccioni va avanti per la sua strada, azzecca il cambio, porta a casa i tre punti e ricuce immediatamente con l'olandese che di non giocare 90 minuti non vorrebbe mai saperne. Benedetta abbondanza, invece. E Stramaccioni sa gestire al meglio anche questa, perché non guarda in faccia a nessuno e fa le scelte in cui crede. Naturalmente, curando il rapporto con i suoi giocatori e parlandoci.

Anche questi sono i segreti di Stramaccioni. Zitto zitto, va avanti. E pare che tutti si siano dimenticati che sia quello stesso giovane che tre mesi fa rischiava e doveva bruciarsi. Insomma, Strama, la strada è quella giusta...


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